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Referendum, se vince il No idea governissimo con Forza Italia e M5S

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ROMA (WSI) – Le malelingue diranno che un “governissimo” esiste già, dal momento che il Partito Democratico del premier Matteo Renzi ha stretto un’alleanza con il centro destra per poter governare con un’ampia maggioranza al Senato, ma quello che si profila in Italia stando agli ultimi retroscena politici è un esecutivo di unità nazionale senza precedenti nella storia recente, perché vedrebbe alleate le tre principali forze politiche del paese, centro sinistra, centro destra e persino il MoVimento 5 Stelle.

In un suggestivo retroscena pubblicato oggi dal quotidiano Il Messaggero, vengono tratteggiate le prime mosse politiche in caso di ribaltone con il voto autunnale sulla riforma costituzionale. Renzi ha già promesso che se ne andrà in caso di sconfitta al referendum. In quel caso si avvicinerebbe lo spettro di nuove elezioni con una controversa legge elettorale.

In caso di vittoria dei no al referendum sulla riforma costituzionale (e i No sono dati in vantaggio negli ultimi sondaggi a disposizione), il governo cadrebbe. Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, punta a un governo di unità nazionale e anche il MoVimento 5 Stelle a sorpresa ci starebbe, in nome del bene del paese.

Evitare le urne a tutti i costi

Nel fronte del No, insomma, secondo il giornale romano, sta crescendo la tentazione di appellarsi al Quirinale in modo da evitare le urne a tutti i costi. Prima di andare al voto anticipato, altrimenti le elezioni generali si terrebbero nel 2018, l’obiettivo è riscrivere l’Italicum.

Berlusconi intanto ne approfitta per fare propaganda contro il Si al referendum. L’ex premier ha criticato aspramente Confindustria accusandola di essere suddita nei confronti del governo per aver caldeggiato la riforma costituzionale schierandosi per il sì al voto di ottobre.

“Io li definisco aspiranti sudditi”, ha detto il leader di Forza Italia parlando ad Aversa (Caserta). “La riforma costituzionale di Renzi è pericolosa, perché è un vestito che il premier e segretario del Pd si è cucito addosso su misura”.

La posizione dei partiti di centro e centro destra che appoggiano il premier hanno una posizione più moderata e articolata. Il capogruppo alla Camera di Alleanza popolare, Maurizio Lupi, oggi ha parlato di “una fase di riflessioni che dopo ottobre bisognerà fare per gli ultimi 18 mesi dell’azione di governo e anche per la costruzione di un’alternativa al Pd e a Renzi, che per noi è fondamentale”, aggiungendo tuttavia che “anche Renzi e il Pd dovranno risolvere le contraddizioni al loro interno”.

A chi gli ha chiesto se con la riforma della Costituzione si rischia una “svolta autoritaria” per il Paese, il membro di Comunione e Liberazione ha risposto convinto: “È una stupidaggine”.