Società

Reddito di cittadinanza: ecco come potrebbe cambiare

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Da qui a fine anno il reddito di cittadinanza scadrà per 635mila famiglie, oltre la metà degli attuali beneficiari visto che il 30 settembre sono finiti i primi 18 mesi di applicazione della misura introdotta nel 2019 e si pensa a come cambiarlo visto che “in questo modo non può continuare a funzionare”. Soprattutto per quando riguarda l’inserimento delle persone nel mondo del lavoro.

A parlare in questi termini è il premier Giuseppe Conte che dal Festival dell’Economia di Trento ha messo sotto i riflettori il reddito di cittadinanza, la misura simbolo del Movimento Cinque Stelle

Il progetto di inserimento nel mondo del lavoro collegato al reddito di cittadinanza ci vede ancora indietro (…) Ho già avuto due incontri con i ministri competenti: dobbiamo completare quest’altro polo e dobbiamo riorganizzare anche una sorta di network per offrire un processo di formazione e riqualificazione ai lavoratori.

Reddito di cittadinanza: oltre 3 milioni di percettori

La principale critica mossa al reddito di cittadinanza e su cui il premier adesso chiede di fare di più è la mancanza di misure per il reinserimento nel mondo del lavoro.

Secondo gli ultimi dati Inps, i percettori del reddito hanno superato quota di 3 milioni di persone, e oltre 700/800mila hanno fatto sapere nei giorni scorsi da Anpal hanno sottoscritto un patto per il lavoro.
Numeri troppo bassi che portano, specie dalle opposizioni, a puntare il dito contro il reddito.

Da qui l’idea di Giuseppe Conte, ossia creare un “un network per offrire un processo di formazione e riqualificazione ai lavoratori”, facendo dialogare i sistemi regionali dei centri per l’impiego con un unico «cervello» nazionale, incrociando meglio la domanda e l’offerta e verificando chi rifiuta un’eventuale proposta.
L’intenzione sarebbe quella di arrivare alla creazione di un’app nazionale, un sistema operativo che dovrà essere efficace per rendere più difficile rifiutare il lavoro e mantenere il reddito.