Economia

Recovery fund, Ungheria e la Polonia mettono il veto a bilancio Ue

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Nuovo inciampo sul percorso del recovery fund, il piano europeo di investimenti da 750 miliardi di euro, deciso dalla Commissione europea per fare fronte alla crisi economica provocata dalla pandemia da coronavirus.
Ieri Ungheria e la Polonia hanno bloccato l’adozione del bilancio dell’Unione europea per il quale è previsto il voto all’unanimità, esercitando il loro diritto di veto.

Recovery fund, i motivi del veto

I due paesi dell’Est Europa hanno posto il veto per opporsi all’accordo raggiunto da presidenza tedesca ed Europarlamento in merito alla possibilità di legare l’erogazione dei fondi Ue al rispetto dello Stato di diritto nei singoli paesi membri, che prevede l’indipendenza della magistratura, la libertà dei media e una serie di parametri di legalità della spesa pubblica che vanno dalla lotta all’evasione agli strumenti anti-frode.
Nei mesi scorsi erano emerse grandi criticità nei confronti di Varsavia e Budapest, richiamate per le leggi che minano l’indipendenza della magistratura e che danno troppi poteri ai governi nazionali. Di qui la necessità delle istituzioni Ue di tutelare il bilancio comunitario per evitare che le risorse, provenienti in gran parte dai paesi dell’Europa occidentale, vadano a rafforzare quelle che sono state definite democrazie illiberali.

Cosa succede adesso

A seguito del veto dei due Paesi il Coreper, l’organismo di cui fanno parte gli ambasciatori degli Stati presso la Ue, non ha raggiunto l’unanimità necessaria per dare il via libera agli accordi sul bilancio 2021-2027 e far partire la procedura per il via libera all’aumento dei massimali delle risorse dell’Unione europea, necessario per garantire il finanziamento del recovery fund attraverso l’emissione dei 750 miliardi di bond anticrisi.

In un post pubblicato su Twitter di Sebastian Fischer, portavoce della presidenza tedesca, ha scritto che “gli ambasciatori non sono riusciti a raggiungere l’unanimità necessaria per avviare la procedura scritta a causa delle riserve espresse da due stati membri” e che “due Paesi membri hanno espresso riserve su un elemento del pacchetto, ma non sulla sostanza dell’accordo di Bilancio”. La questione andrà quindi affrontata sul piano politico tra i diversi paesi.

Ulteriori sviluppi sono attesi per giovedì quando si terrà il vertice dei Capi di governo in videoconferenza e al quale parteciperà per l’Italia il premier Conte.  Secondo gli analisti di Anthilia Sgr questo blocco imporrà un nuovo round di negoziazioni e produrrà quindi un ulteriore rinvio. I mercati non sembrano molto preoccupati visto che spread e divisa unica non hanno mostrato reazioni degne di nota.