Società

Primarie PD, caos e vergogna: “gonfiato numero schede bianche”

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ROMA (WSI) – Dopo lo scandalo primarie Pd a Napoli un altro è pronto a scoppiare e coinvolge Roma e riguarda il numero effettivo delle schede bianche. Ci sono stati errori, ammettono gli organizzatori. E’ stato un dirigente nazionale del Partito democratico parlando a Il Messaggero ad ammettere che il Pd ha gonfiato virtualmente il numero di schede bianche e nulle per far crescere i dati sull’affluenza.

“Non volevamo far vedere che stavamo di poco sopra i 40mila ma molto più vicini ai 50mila votanti”.

Parole che hanno subito allarmato e fatto scattare i controlli. In verità i timori c’erano già subito dopo la chiusura delle urne visto il ritardo – di ben 21 ore- nella comunicazione dei dati definitivi.

E in base al riconteggio dei dati, quei timori erano fondati: sarebbero 567 i voti non espressi e non 2866 come affermato in precedenza, ossia 326 le schede nulle e non 843. Il comitato promotore lo scorso lunedì aveva comunicato che alle urne gli elettori erano stati 47.317 ma dal riconteggio il numero che è emerso è un altro: 44.501.

Il segretario del Pd Lazio Fabio Melilli, come riporta Repubblica, aveva denunciato nelle ore del caos dello spoglio dei voti che alcuni risultati erano spariti.

“Abbiamo ancora circa 25 seggi da ritrovare, quelli di cui non ci sono arrivati i dati telefonici e di ottanta seggi non ci sono arrivati risultati via sms. (…) È bene fare chiarezza in modo definitivo: ho chiesto ai responsabili dell’organizzazione una verifica puntuale dei dati in loro possesso. Credo lo meritino le decine di migliaia di cittadini che hanno insieme a noi costruito una grande giornata di democrazia”.

Tenta di calmare gli animi il presidente del Pd e commissario del partito a Roma, Matteo Orfini:

“Politicamente non cambia assolutamente nulla. Bene Fabio Melilli a controllare, se ci sono stati errori o comportamenti impropri vanno corretti, ma politicamente non cambia assolutamente nulla. Il dato rilevante sono i 43mila che hanno espresso preferenze (…) cercare di gonfiare affluenza con l’astensionismo è un non senso politico. Bene fa il comitato promotore a verificare i dati che ha fornito, per chiarezza, se c’è un errore va corretto. Ma se c’è stato errore non ha dietro la malafede, è chiaro proprio perché sarebbe un non senso, appunto”.

Interviene anche il vincitore delle primarie di Roma, Roberto Giachetti.

“Se è vero vorrei conoscere quel genio che ha messo schede bianche per aumentare affluenza. Che cambia con 2.000 voti in più? Pensiamo a Roma”.