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Presidente Iran in Europa per salvare accordo nucleare

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Il presidente dell’Iran è attualmente impegnato in un tour in Europa, dove si trova per incontrare i leader di Austria e Svizzera. L’obiettivo dichiarato di Hassan Rouhani è quello di fare un ultimo disperato tentativo per poter mettere in salvo l’accordo sul programma nucleare stretto nel 2015 proprio a Vienna, sotto la supervisione dell’ex preidente Usa Barack Obama.

Il suo successore Donald Trump, che sta impostando una politica internazionale più pro Israele, ha annunciato la decisione di defilarsi dall’accordo, giudicato controproducente e persino dannoso per gli interessi americani. Il tentativo disperato di Rohani, tuttavia, dicono gli esperti, potrebbe provocare un’altra disputa – dopo quella commerciale – “molto caotica tra Stati Uniti ed Europa”.

“Gli Usa eserciteranno maggiori pressioni sull’Iran, le banche e le aziende europee si schiereranno dalla parte di Washington mentre le autorità politiche europee tenteranno di trovare alternative alla struttura delle sanzioni internazionali”, osserva all’emittente CNBC Behnam Ben Taleblu, ricercatore presso un think tank di Washington, la Fondazione per la Difesa delle Democrazie.

“Questo non farà che alimentare una disputa molto caotica tra gli Stati Uniti e i suoi alleati”.

Al centro degli incontri del leader iraniano ci saranno gli ultimi sviluppi sull’accordo sul nucleare con l’Iran, da cui gli Stati Uniti si sono ritirati, così come lo sviluppo dei rapporti bilaterali tra i paesi. Si tratterà di tirare le somme sulla strada da seguire dopo gli accordi stretti a fine di febbraio 2016 a Teheran sui medesimi temi.

Ieri Rohani è atterrato a Zurigo: in assenza di relazioni diplomatiche per canali ufficiali tra Usa e Iran è la Svizzera a rappresentare gli interessi degli Stati Uniti in Iran.

Dopo la sua visita in terra elvetica, il tour diplomatico del presidente dell’Iran proseguirà in Austria, cui dal primo luglio per un semestre spetta la presidenza di turno dell’UE. È peraltro a Vienna che si è concluso l’accordo storico tra Iran e resto del mondo – nel luglio di tre anni fa – che ha permesso a Teheran di uscire dalla situazione di isolamento internazionale.

L’Iran ha promesso di interrompere il programma di arricchimento dell’uranio e di non provare a ottenere una bomba atomica. In cambio le altre potenze mondiali firmatarie hanno garantito l’annullamento delle sanzioni economiche contro il paese a maggioranza sciita.