Economia

Piano di investimenti Ue non sarà pronto per giugno

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BRUXELLES (WSI) – I leader dell’Ue avevano chiesto espressamente che fosse rapido il processo di costituzione del fondo comune d’investimento da oltre 300 miliardi di euro, in cui nessun paese sborserà un centesimo, ma il numero uno del Parlamento europeo dubita che esso sarà pronto entro giugno 2015, come invece era previsto.

“Chiediamo l’istituzione urgente di un fondo europeo per gli investimenti strategici e rinnoviamo il nostro impegno a intensificare le riforme strutturali e di continuare gli sforzi per assicurare finanze pubbliche sane”, ha detto il capo del consiglio UE Donald Tusk dopo aver presieduto la parte della riunione dedicata all’economia.

Il fondo, che sarà ospitato dalla Banca europea per gli investimenti controllata dai governi, si basa su €21 miliardi in garanzie a carico del bilancio Ue e della BEI stessa. Si stima che la cifra impiegata salga di quindici volte, attraendo gli investimenti privati e pubblici per una somma complessiva di €315 miliardi.

La Commissione Europea ha intenzione di presentare un progetto legislativo in gennaio e il Parlamento europeo è chiamato ad accelerare l’iter in modo che il fondo può essere istituito entro giugno.

Ma in una conferenza stampa il capo del Parlamento europeo, Martin Schulz, ha espresso più di un dubbio circa il rispetto del calendario.

“Se ce la facciamo entro giugno, sarà un bene per tutti. Il relatore si è impegnato al massimo per accelerare i tempi, ma in un serio processo legislativo è necessario del tempo”, ha detto il politico tedesco esponente di punta dei socialisti.

Schulz ha aggiunto che “non è possibile” dire ora se la scadenza di giugno può essere soddisfatta, sottolineando che non è solo il Parlamento, ma anche gli Stati membri, che devono muoversi rapidamente.

“La maggior parte della legislazione è ancora pendente per via non del Parlamento europeo, ma del consiglio”, ha aggiunto.

Secondo una fonte UE informata sui colloqui tenuti dai vari leader, c’è stato un tentativo di aprire la discussione su come i contributi nazionali al fondo verranno calcolati

Ci sono ancora divisioni tra nord e sud su quello che la “flessibilità” delle regole di disavanzo di bilancio e del debito dovrebbe coprire.

(DaC)