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Petrolio: rally continua, prezzi ai massimi dal 2014. Domani meeting Opec+

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Continua, complici la crisi ucraina, il rialzo dei prezzi del petrolio: ieri il Wti ha chiuso le contrattazioni a New York sopra 88 dollari al barile, il livello di chiusura più alto dal 2014 (+1,5% a 88,15 dollari al barile). Nuovo massimo dall’ottobre 2014 anche per il Brent che, dopo essere salito oltre la resistenza di 88,84, oggi ripiega a 88,28 dollari . Il greggio si è lasciato alla spalle la sesta settimana consecutiva di rialzo per l’indice generale Bloomberg Commodity (1,7%), salito al massimo dal 2014 grazie al forte rialzo del settore energetico (7,5%).

Sebbene il petrolio abbia chiuso in positivo (Brent 1,1%) – fanno notare gli analisti di Mps Capital Service nella loro analisi settimanale –  gran parte della performance settoriale arriva dal gas naturale USA (22,6%) le cui quotazioni hanno beneficiato dell’ondata di gelo che si è abbattuta sul nordest del paese.

Domani meeting Opec +: cosa aspettarsi

I prezzi continuano a beneficiare delle tensioni tra Russia e occidente, della domanda globale robusta, alla quale negli ultimi giorni si è aggiunta anche una componente extra legata all’ondata di gelo che sta colpendo il nordest degli USA.

Domani, mercoledì 2 febbraio è in programma la riunione dell’OPEC+ per decidere i livelli produttivi per marzo. Nonostante il prezzo del petrolio sia molto elevato, dalle dichiarazioni emerse da parte di alcuni delegati non sembra esserci alcuna intenzione di aumentare la produzione oltre i 400.000 b/g già programmati, dopo il taglio record di 10 milioni di barili al giorno durante la pandemia. Un motivo per tale scelta potrebbe essere l’attuale difficoltà da parte di alcuni membri (tra cui la Russia) nel rispettare il ritmo di rialzo già deciso.

Le stime per i prezzi del petrolio

Sul fronte tecnico, evidenziano gli analisti di Mps Capital Services – la rottura della resistenza 88,84$/b aumenta il rischio di un proseguimento del rialzo verso la successiva a 96,75$/b (minimo di aprile 2013), a meno che il segnale di forza non sia negato da un ritorno sotto 88,84 in tempi brevi (giù questa settimana).

Per ciò che riguarda gli indicatori, sia lo stocastico giornaliero che quello settimanale hanno formato delle divergenze positive con i prezzi, aumentando le probabilità di prese di profitto a tendere.