Economia

Pensioni: quota 100 e reddito di cittadinanza, conti non tornano

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Non è vero che la spesa per le pensioni è fuori controllo ma al contrario, dal 2013 al 2017, al netto dell’assistenza, la spesa previdenziale ha fatto registrare un aumento medio pari allo 0,88%.

I numeri sono quelli contenuti nel sesto rapporto “Il Bilancio del Sistema Previdenziale italiano. Andamenti finanziari e demografici delle pensioni e dell’assistenza per l’anno 2017”, curato dal Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, presentato la settimana scorsa al Governo

Secondo Alberto Brambilla, Presidente del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, il fatto che la spesa previdenziale sia sotto controllo è un “evidente sintomo del fatto che le riforme varate in questo periodo, pur non esenti da criticità, hanno colto l’obiettivo fondamentale di stabilizzarla”.

Spesa pubblica, preoccupano numeri attività assistenziali

A preoccupare sono piuttosto i numeri dell’assistenza, totalmente a carico della fiscalità generale dice Brambilla. Secondo il Sesto Rapporto, infatti, il costo di tutte le attività assistenziali a carico della fiscalità generale per il 2017 è ammontato a 110,15 miliardi di euro e in sei anni il tasso di crescita delle spese per assistenza è stato quindi pari al 5,32%, e che vale oltre il 65% della spesa pensionistica.

Sul totale della spesa pubblica complessiva quindi a conti fatti la spesa per prestazioni sociali incide per il 54,01%. Ma nei conti non è ancora stato valutato l’impatto degli interventi sul sistema pensionistico inseriti nella Legge di Bilancio per il 2019, come l’introduzione di “quota 100” e del reddito di cittadinanza. Si deve tenere conto, inoltre, del blocco dell’indicizzazione dell’anzianità contributiva, della flessibilizzazione in uscita per precoci e donne, del mantenimento di APE sociale e lavori gravosi.

“Provvedimenti che potrebbero in prima battuta interrompere il miglioramento del rapporto attivi/pensionati, senza alcun elemento equitativo nel calcolo della pensione, e un aumento della spesa assistenziale di oltre 8 miliardi, cui non si accompagnano peraltro incentivi a favore di lavoro e produttività”.

Con il “rischio concreto che la spesa assistenziale superi nel 2019 i 142 miliardi in totale: una prospettiva ‘pericolosa’, in assenza non solo di un’efficiente macchina organizzativa e di controllo, ma anche e soprattutto alla luce del rallentamento dell’economia del paese”.