Economia

Pensioni esentasse in UE: Nord dice basta a esodo in Portogallo

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Nelle scorse settimane la Lega aveva evocato un piano di attrazione per i pensionati che ha ricordato da vicino quello che già da anni è attivo in Portogallo e in altri Paesi europei: la promessa dell’esenzione fiscale totale per 10 anni sulle pensioni di chi si trasferisce (dall’estero o dal territorio nazionale) in alcune località spopolate del Sud Italia. Il modello, che secondo i critici, porta alla creazione di “rifugiati fiscali” è stato recentemente sfidato dalla Finlandia.

Il Paese scandinavo, infatti, perde fra i 3 e i 6 milioni di euro ogni anno in tasse non pagate dai suoi pensionati  che risiedono, per almeno sei mesi e un giorno, in Portogallo. Attirati dal bel clima, dagli sconti fiscali e dai prezzi più bassi, i pensionati finlandesi spendono, in media, il 20% in più della popolazione nativa del Portogallo. A tutto vantaggio del settore turistico e del PIL del paese lusitano, anche se c’è chi, d’altro canto, lamenta la crescita dei prezzi degli immobili.

La Finlandia ha annunciato che se il Portogallo non accetterà entro novembre un nuovo progetto di tassazione che permetta al Paese di recuperare la maggior parte delle risorse dai suoi pensionati, procederà unilateralmente a partire da gennaio. In precedenza, ricorda l’Economist, solo la Danimarca aveva agito in modo simile ritirando i propri accordi fiscali con la Spagna e la Francia, nel 2009. Ma sembra che altri Paesi siano pronti ad aggiungersi alla stretta: la Francia potrebbe tornare a tassare le pensioni erogate all’estero e il Regno Unito potrebbe tornare a recuperare denaro dai pensionati statali “migrati” a Cipro, la destinazione più ambita per questa categoria.

La vita dei pensionati d’esportazione, insomma, potrebbe farsi più difficile in Europa – è più complicato per l’Italia aggiungersi al club dei paradisi per la terza età. Fratelli d’Italia, partito di destra all’opposizione, aveva avanzato una proposta per ricalcare il modello – per ora vincente – del Portogallo ed attirare i pensionati europei nel sud d’Italia.

A prescindere dai redditi percepiti, la misura prevedeva un versamento di un’imposta sostitutiva di 6.000 euro per ciascun periodo di imposta (per complessivi dieci periodi d’imposta). L’esponente del partito Francesco Lollobrigida all’epoca della proposta sottolineava che “il Sud può diventare la nostra Florida, con questa proposta che porta ricchezza a costo zero”.