Economia

Partite IVA verso rivoluzione fiscale: rateizzazione mensile al posto degli acconti

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Rivoluzione fiscale in vista per le partite IVA. Mentre si muovono i primi passi per mettere a punto la riforma fiscale organica, il governo ha messo sotto lente il sistema dei pagamenti “acconto” e “saldo”, che porta gli autonomi a dover anticipare parte delle tasse dell’anno successivo. Un meccanismo che dovrebbe essere superato a favore di un sistema basato sulla diluizione mensile degli importi da versare.

L’idea era stata già avanzata dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, ora è tornata in cima all’agenda con la proposta avanzata dalla Lega e su cui ci sarebbe la convergenza di Iv e M5S.

Partite Iva: rateizzazione mensile, come funzionerebbe

Attualmente, i titolari di partita IVA, pagano il saldo delle tasse per l’anno in corso e l’acconto per quello successivo. Nella proposta, avanzata dalla Lega, si prevede che debba essere l’Agenzia delle Entrate a calcolare l’ammontare delle tasse da pagare su base mensile o trimestrale e comunicare l’ammontare al contribuente, il quale non dovrà far altro che verificare che i conti siano coretto e accettare l’addebito sul conto corrente.

Flat tax: verso uscita graduale dopo i 65 mila euro

Quella della rateazione del pagamento potrebbe non essere l’unica novità in arrivo per gli autonomi: in vista della prossima legge delega, una delle ipotesi allo studio di Parlamento e governo è infatti anche quella di “un’uscita graduale” dalla flat tax al 15% per le partite Iva con fatturato oltre i 65mila euro, in modo da permetterne la crescita senza eccessive penalizzazioni.

A spiegare la proposta e il perché di questa possibile riforma è stata la viceministra dell’Economia, Laura Castelli, fautrice peraltro di una raitezzazione più morbida delle scadenze della rottamazione, su cui converge anche Giancarlo Giorgetti.

“Gli autonomi che sono in regime forfettario sono costretti da una soglia dalla quale una volta usciti pagano una percentuale troppo forte. Bisogna pensare ad un’uscita graduale perché altrimenti rimani costretto in quella soglia che non ti permette di essere più grande”, ha detto Castelli.