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Panico a Wall Street, il 10 ottobre ordini di vendita ai massimi dal flash crash

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È stato un pomeriggio di vero e proprio panico a Wall Street, ma c’era da aspettarselo. Mercoledì 10 ottobre gli investitori si sono affrettati a scaricare azioni del mercato azionario Usa, con ordini di vendita e tassi di liquidazione che hanno toccato il livello più alto dal flash crash del maggio 2010.

Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Bloomberg, intorno alle 14:45 ora locale, quasi 1.800 titoli sono stati scambiati su un “downtick” (tick negativo), rispetto invece a quelli scambiati su un “uptick” (tick positivo).

Il picco delle vendite ha coinciso con un crollo dell’indice S&P 500. Risultato finale: l’indice allargato della Borsa Usa ha registrato il terzo arretramento più ampio di quest’anno.

Si parla di titolo che scambia su un tick negativo (“downtick“), quando scambia a un prezzo inferiore rispetto alla transazione precedente. Non comporta per forza un calo del valore dell’azione, ma un numero consistente di azioni che registra tale comportamento è un segnale di Sell.

La differenza tra titoli scambiati downtick e quelli uptick è un valore che viene usato comunemente da analisti e trader per prevedere la direzione che prenderà il mercato. Il 10 ottobre un’attenta analisi di questo trend avrebbe aiutato manager di fondi, broker e investitori a sfuggire al pericolo di subire forti perdite.

Ovviamente come spesso avviene nei casi di capitombolo o di un grandi balzo dei mercati, c’entrano anche gli algoritmi. Secondo quanto dichiarato da Jason Goepfert, presidente di Sundial Capital Research Inc, l’impennata al ribasso

“suggerisce due cose: o che gli investitori sono nel panico, oppure (cosa più probabile) che sono state effettuate una serie di operazioni di trading da parte di programmi automatici”.