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Panetta (Bankitalia): nuove criptovalute potrebbero venire emesse dai giganti tecnologici

Nel corso della sua relazione al 31° congresso Assiom Forex a Torino il governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta ha fatto il punto anche sulle criptovalute sempre più utilizzate dai risparmiatori. Il governatore ha evidenziato che una o più criptoattività, incluse quelle con caratteristiche di moneta elettronica, potrebbero venire emesse dai giganti tecnologici.

Le cripto in arrivo dai colossi tech

“Se questi mezzi di pagamento privati, facilmente integrabili in piattaforme commerciali con miliardi di utenti, dovessero diffondersi, le conseguenze potrebbero essere rilevanti. Le banche commerciali rischierebbero di perdere una parte importante delle loro funzioni. Nel dibattito pubblico si sostiene a volte che l’introduzione dell’euro digitale comporterebbe questo rischio, ignorando che la vera minaccia proviene dalle criptoattività, per le quali – a differenza dell’euro digitale – non sono previsti limiti alla detenzione da parte dei risparmiatori” ha sottolineato il governatore.

Secondo Panetta le banche centrali si troverebbero a operare in un contesto in cui pochi soggetti privati avrebbero un ruolo così rilevante da compromettere la stabilità del sistema dei pagamenti in caso di incidenti. I rischi per il sistema dei pagamenti e i mercati finanziari sarebbero dunque considerevoli.

La vigilanza delle banche centrali

Pertanto secondo Bankitalia la diffusione delle criptoattività richiede attenzione da parte delle autorità, anche per il loro esteso utilizzo a fini illeciti. Negli Stati Uniti, in assenza di una legislazione specifica, le autorità di supervisione dei mercati negli anni scorsi sono intervenute per limitare gli sviluppi più rischiosi, pur lasciando aperta la possibilità di integrare le criptoattività nel sistema finanziario. La nuova amministrazione è invece orientata a sostenere la diffusione delle criptoattività.

Secondo il governatore le divergenze normative tra Stati Uniti ed Europa andranno valutate, una volta che gli orientamenti delle autorità americane saranno definiti, per comprenderne gli effetti a livello internazionale.

Panetta ha poi evidenziato che “le irregolarità e i fallimenti che hanno coinvolto operatori e mercati delle criptoattività hanno avuto impatti limitati sul sistema finanziario, grazie alla separazione tra i due ambiti. Tuttavia, la situazione sta evolvendo in modo diverso nei vari Paesi, sollevando questioni complesse”.

In Europa la revisione del regolamento sui requisiti di capitale ha introdotto un regime transitorio per la detenzione di criptoattività da parte delle banche. Inoltre, con il regolamento sui mercati delle criptoattività (Micar), il legislatore europeo ha scoraggiato lo sviluppo di criptoattività speculative, privilegiando la tutela dei detentori.

“Insieme alla Consob, abbiamo avviato contatti con gli operatori interessati a offrire servizi sulle criptoattività. Il compito della Banca d’Italia è garantire che tali soggetti dispongano di presidi adeguati per gestire i rischi strategici, operativi e finanziari, nonché quelli legati al riciclaggio e all’elusione delle sanzioni internazionali” ha concluso Panetta.

 

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