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Panda bond, disco verde da Pechino all’emissione dei titoli

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Dopo le anticipazioni del ministro dell’economia Giovanni Tria, oggi è arrivata la conferma. La Banca Popolare Cinese ha autorizzato Cassa depositi e prestiti a emettere titoli di debito denominati in renminbi, i cosiddetti Panda Bond, i cui proventi serviranno a finanziare l’internazionalizzazione delle imprese italiane nella Repubblica popolare. Lo hanno anticipato fonti interne della CdP alla Repubblica, che ha successivamente confermato la notizia.

La spa del Tesoro, in collaborazione con Bank of China, ha in programma di collocare titoli per 5 miliardi di yuan, pari a circa 650 milioni di euro.

Quattro mesi esatti dopo la visita di Xi Jinping in Italia e l’adesione di Roma alla Via della Seta, prende dunque ufficialmente il via un’operazione di cui si parla da mesi, che di fatto rafforza la collaborazione finanziaria tra Italia e Cina. L’obiettivo della Cina è quello di internazionalizzare la sua valuta nazionale, rendendola un’alternativa al dollaro.

Nel Vecchio Continente, oltre all’Italia, finora a emettere titoli di Stato in renminbi erano state Polonia e Ungheria e Portogallo.

Come ricorda la Repubblica,

“Tecnicamente la Cassa depositi e prestiti è fuori dal perimetro della pubblica amministrazione, quindi i titoli che emetterà non sono classificabili come debito pubblico. Rispetto agli altri Paesi europei che l’hanno preceduta perciò il passo dell’Italia è più prudente. Resta comunque la natura pubblica di Cdp, controllata dal ministero delle Finanze, a configurarla come una operazione di Stato”.