Società

Padoan: populisti da “prendere sul serio”

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Mentre l’Italia si prepara allo scontro con Bruxelles sui conti pubblici e sulla possibile correzione alla manovra finanziaria che chiedono le autorità europee, il capo del Tesoro Pier Carlo Padoan ha criticato chi governa in Europa.

Il problema dell’Europa è l’Europa stessa, secondo quanto dichiarato dall’ex funzionario dell’Ocse al World Economic Forum di Davos. “I nostri problemi nascono a Bruxelles e, talvolta, a Francoforte. Questo è il problema. Dobbiamo rovesciare completamente le politiche, perché ora si stanno dando i giusti argomenti per convincere che il populismo ha ragione“.

Sono le più importanti dichiarazioni rilasciate dal ministro dell’Economia, intervenuto a Davos durante un dibattito sulla “classe media”, in un momento molto critico per il governo. Bruxelles ha inviato a Roma una lettera in cui sono presenti le correzioni da apportare alla legge di Bilancio. Secondo le indiscrezioni le autorità europee chiedono una modifica dello 0,2% del Pil.

Ciò sarebbe l’equivalente di una misura di rientro di circa 3,4 miliardi di euro, che si tramuterebbe in un aumento delle tasse e misure restrittive improntate al rigore finanziario.

“Lasciatemi rassicurare, ha fatto sapere il ministro Padoan dalle Alpi svizzere, sul fatto che in Italia stiamo continuando la strategia delle riforme strutturali” notando che a volte “i media non sono interessati al duro lavoro di implementazione che parte il giorno l’annuncio delle riforme“.

Lagarde: maggiore ridistribuzione dei redditi

Nei paesi industrializzati e in particolare nell’Unione Europea c’è un problema di disattaccamento alla politica, che spesso sfocia in populismi. Secondo Padoan l’insoddisfazione della classe media, la disillusione per il futuro e la delusione per le prospettive “vengono espresse dicendo no a qualsiasi cosa i leader politici suggeriscano” e in queste condizioni “individuare delle soluzioni è più difficile che dire no”.

A Davos è intervenuto anche con dichiarazioni molto forti il numero uno del Fondo monetario internazionale. Secondo Christine Lagarde per ridurre le disuguaglianze economiche in ampliamento nel mondo, “ci vuole una maggiore redistribuzione dei redditi di quanta ne abbiamo oggi”.

Durante il panel Lagarde ha ricordato ai leader politici che dovrebbero ripensare “profondamente le politiche economiche e monetarie, di fronte alla chiara risposta di protesta e delusione della classe media che arriva dai risultati politici in Usa o Europa”.