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P4: Frattini, ovvero la politica estera dell’Italia in mano a una pedina di Bisignani

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E si occupava pure delle guerre interne al Pdl, Luigi Bisignani, il «consigliori», il faccendiere, l’ex giornalista. Che fatica stare dietro la collera e le frustrazioni delle ministre Pdl (come Stefania Prestigiacomo o Maria Stella Gelmini), o dei frondisti capeggiati dal ministro degli Esteri Franco Frattini. Ecco, il «grande orecchio» attivato dall’inchiesta Woodcock, centinaia e centinaia di intercettazioni telefoniche e ambientali, ha captato umori e non solo di un mondo che ruota attorno al governo e alle grandi imprese. E nella rete d’ascolto sono finiti pure il ministro Frattini e il sottosegretario Gianfranco Miccichè, che parlano di questioni interne al Pdl con il faccendiere ex P2.

Più o meno un anno fa, il 5 agosto scorso, Luigi Bisignani viene chiamato dal ministro degli Esteri: «Luigi, come stai?». Bisignani: «Franco, bene, e tu come stai? Tutto bene?». «Tutto bene, Luigi, grazie, grazie, grazie, le giornate sono state complicate, ma insomma». E già, che giornate complicate quelle d’agosto, con l’offensiva dei giornali vicino al governo che rimestavano sulla vicenda della casa di Montecarlo.

Frattini confida: «Oggi ancora una volta sono andato a questo gruppo qui, a questo minivertice, dove il nostro (probabilmente Berlusconi, ndr) era sul dialogante». Bisignani: «Ah, menomale». «Dice: “ma insomma non possiamo sparare sempre questa cosa delle elezioni, il governo deve andare avanti”. Ha incoraggiato anche me. Sai, dice (rivolto a me, ndr): “Tu che hai questa immagine devi dirle queste cose, non possiamo fare che sfasciamo tutto, hai capito?”».

Gli scoop su Montecarlo

Bisignani fa riferimento al pressing berlusconiano su una parte dei finiani per non seguire il loro capo. «Poi lui ha diciassette sui quali spera molto. A me quelli mi preoccupano molto, devo dirti la verità». Lo rassicura il ministro: «Beh, ma se tu ti guardi la copia di “Panorama” che esce stasera o domani mattina, ci stanno sette pagine sull’appartamento di Montecarlo, c’è una intervistona a Gaucci che dice praticamente…». Lo interrompe colui che sa sempre tutto: «Sì, sì l’ho vista, l’ho vista, l’ho vista». Potenza dell’istinto scooppista di un ex giornalista, se un settimanale che ancora non è in edicola è già stato letto…

Franco Frattini riprende il discorso: «Voglio dire, lui, in questa fase, per dire, oggi ha incontrato Ronchi, ora sta incontrando Viespoli, sai. Perché evidentemente, sai, anche Gianni (Letta?, ndr) gli ha detto: “beh, insomma non possiamo minacciare ogni giorno, perchè la paura fa novanta”. Sai ci vuole niente sull’onda della paura quei due, tre senatori che ti passano di qua e ti fanno il governo tecnico perché alla Camera i numeri ci sarebbero in teoria». Bisignani: «Certo, al Senato…». Il ministro: «Al Senato no, però se si prendono e si comprano quattro, cinque senatori, sei senatori proponendogli posti di sottosegretario e ministro questi si spostano. Piuttosto che andare a casa, fanno il ministro…».

Filosofeggia Bisignani: «Cose da pazzi». Chiosa Frattini: «Per salvare la loro pelle ci mandano tutti nel baratro». «E fare le vendette che loro non sono riusciti a fare». «Bravo».

Ipotesi governo tecnico

Adesso che la maggioranza alla Camera e al Senato può contare su numeri saldi, sembra tutto più facile. Ma allora, nell’estate scorsa, con l’annunciata scissione finiana, la maggioranza ha ballato. E tanto. Frattini: «Questa cosa – riprende il ministro lui (Berlusconi, ndr) l’ha chiara oggi, ieri meno, oggi sì, domani chissà…». «E su Libero teniamo duro, però…». «Beh, lui ormai ha sdoganato tutto, oggi hanno fatto la…». Bisignani: «Oggi un po’ ridicola». «Buffa, buffa, buffa, però». Frattini si sofferma sul dibattito nel Pdl, sulle ipotesi di direzione interna: «Comunque nessuno dubita più sul fatto che lui proponga nella sua testa come tre coordinatori Alfano, Gelmini e Meloni, vuol dire che ovviamente noi ci siamo. Questo fatto che Schifani mi chiama tutti i giorni, quindi come dire, abbiamo tenuto botta quando occorreva, adesso è…».

Bisignani cambia argomento: «Ho visto quella cosa lì sulle Fondazioni europee, quelle collegate al Ppe, ma lì ci stanno i parlamentari?». Il responsabile degli Esteri: «Martens mi ha detto: voi siete uno dei pochissimi paesi in cui non c’è la fondazione del partito nazionale. Oggi ho dato a Berlusconi un primo schema di statuto. Lui mi ha detto di farla con Alfano e Meloni perché sono i giovani. Alfano è il tema della giustizia, poi voi siete amici, quindi, e poi sono più giovani di te, quindi li puoi guidare e io: “ben volentieri”..».

Basta politica. Luigi Bisignani è pur sempre un faccendiere. «So che hai visto l’altro giorno il dottor Mazzei del Poligrafico». «Come no, è venuto stamattina. Ci siamo parlati e io gli ho detto che… di lasciarmi quelle due proposte interessanti, che sono degli investimenti all’estero che sono molto molto belli questi, per il Poligrafico». Bisignani: «Lui (Mazzei, ndr) è davvero una brava persona, uno da tener presente valorizzare». Frattini: «Mi è piaciuto, devo dire, sai, internazionalizzare un po’ il Poligrafico è una cosa bella per il Paese, eh va bene?». «Va bene, Franco. Un abbraccio fortissimo». «Un abbraccio, Luigi, a te».

La Carfagna in bilico

Dal caldo agosto di lotta interna, scandali e vacanze, alla ripresa autunnale, 22 novembre scorso. Bisignani riceve una chiamata dal palermitano Gianfranco Miccichè. E introduce subito un tema scottante: «Gianfranco, come ci poniamo col caso Carfagna? Premesso che il Presidente è “imbufalito” con lei?». Il sanguigno sottosegretario sbotta: «Io me ne fotto che il Presidente si è imbufalito, io ieri le ho già parlato e lei è assolutamente pronta a venire dalla… (in Forza sud, ndr) la devo incontrare domani, viene insieme a Nunzia Di Girolamo, mi hanno chiamato insieme». Dubbioso Bisignani: «Uhm, uhm, uhm, perché il problema era se uscire fuori te con un articolo o qualcosa… magari dopodomani, perché noi l’abbiamo già preparato».

Micciché: «Che nonostante lei ieri mi abbia detto: “Io passo con te”… cioè me l’ha dato come fatto scontato ma per un fatto di prudenza dobbiamo parlare con il Presidente, perchè poi io so che il Presidente in questo è un grande ammaliatore,, per cui quando uno poi parla con lui, mi sembra che abbia sempre ragione e quindi ho evitato di fare ogni tipo di agenzia (con l’annuncio pubblico del passaggio del ministro Carfagna in Forza sud, cosa che non è poi avvenuta, ndr)».

Insiste Bisignani: «Con Sergio avevamo preparato un articolo, magari da fare mercoledì, a questo punto. Te lo faccio mandare». Il sottosegretario in tempo reale comunica al suo interlocutore che gli è appena arrivato l’articolo.

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