L’oro torna bene rifugio (e scudo anti inflazione) per eccellenza
Le parole accomodanti del membro con diritto di voto del board della banca centrale americana, la “colomba” James Bullard della Fed di St. Louis, hanno favorito i titoli rischiosi ma anche un bene rifugio in particolare: l’oro. Il metallo prezioso, che molti ritengono costituisca una protezione contro l’inflazione, è anche un modo per mettersi al riparo nel caso in cui la situazione sfugga al controllo della Federal Reserve.
L’ultima spinta arrivata da Bullard e dalle rinnovate tensioni commerciali ha permesso all’oro di salire sui massimi di due mesi e ritentare l’affondo a 1.370 dollari l’oncia. Bullard si è lamentato di prezzi al consumo troppo bassi, invocando la necessità di un taglio dei tassi di interesse. Dal punto di vista tecnico, l’oro ha fatto fatica a uscire dall’area compresa tra 1.350 e 1.370 dollari l’oncia. Guardando al grafico su base settimanale, infatti, si nota come cinque volte su sei i prezzi non siano riusciti nell’impresa.
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