In attesa di un ulteriore deprezzamento del dollaro, il cambio EUR/USD dovrà ancora affrontare venti contrari nel breve periodo. Lo dice in una nota Vasileios Gkionakis, Global Head Forex Strategy di Lombard Odier.
“Il nostro caso base di un rallentamento economico negli USA, una Fed accomodante e una crescita globale in graduale miglioramento sembrano suggerire un indebolimento del dollaro nel corso del tempo – tranne rispetto all’euro (almeno per adesso), anch’esso frenato da una BCE ultra accomodante”.
La banca privata svizzera mantiene inoltre “una visione costruttiva sulle valute emergenti” nella convinzione che le operazioni di carry trade continueranno a prevalere, sostenute dagli spread del debito sovrano, dal calo dei tassi statunitensi e dalla crescita dei mercati azionari.
Non si può tuttavia escludere il rischio di un netto deterioramento nella crescita globale – cosa che giustifica un attento monitoraggio dei dati economici. In una simile eventualità, gli investitori cercherebbero probabilmente rifugio nel dollaro e nello yen a scapito delle valute dei mercati emergenti (in particolare quelle con squilibri esterni e problemi politici).