Derivati: Tesoro negligente, Morgan Stanley ha recato oltre 3 miliardi di danni

di Livia Liberatore
6 Giugno 2017 13:00

La Corte dei Conti ha contestato in un atto di citazione la responsabilità del 70% dei 4,1 miliardi di euro di danni allo Stato a Morgan Stanley. La banca d’affari è accusata di aver approfittato della sua posizione sul debito pubblico e di aver incassato 3,1 miliardi di euro dallo Stato tra il 2011 e il 2012.

Il restante 30% è attribuito a Maria Cannata, tutt’oggi direttore del debito pubblico del Tesoro, il suo predecessore Vincenzo La Via e gli ex direttori del Tesoro, Domenico Siniscalco e Vittorio Grilli. Il ruolo di Morgan Stanley, che ancora oggi mantiene, era quello di specialista, incaricato della gestione del debito pubblico insieme al Tesoro, un compito regolato dalla legge, che permette di stipulare contratti derivati con lo Stato italiano. Ma che prevede anche obblighi, disattesi dalla banca statunitense. I dipendenti del Tesoro sono invece accusati di negligenza.