Derivati: Tesoro negligente, Morgan Stanley ha recato oltre 3 miliardi di danni
La Corte dei Conti ha contestato in un atto di citazione la responsabilità del 70% dei 4,1 miliardi di euro di danni allo Stato a Morgan Stanley. La banca d’affari è accusata di aver approfittato della sua posizione sul debito pubblico e di aver incassato 3,1 miliardi di euro dallo Stato tra il 2011 e il 2012.
Il restante 30% è attribuito a Maria Cannata, tutt’oggi direttore del debito pubblico del Tesoro, il suo predecessore Vincenzo La Via e gli ex direttori del Tesoro, Domenico Siniscalco e Vittorio Grilli. Il ruolo di Morgan Stanley, che ancora oggi mantiene, era quello di specialista, incaricato della gestione del debito pubblico insieme al Tesoro, un compito regolato dalla legge, che permette di stipulare contratti derivati con lo Stato italiano. Ma che prevede anche obblighi, disattesi dalla banca statunitense. I dipendenti del Tesoro sono invece accusati di negligenza.
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Lorie Logan, presidente della Fed di Dallas, afferma che è prematuro pensare ad una riduzione dei tassi d’interesse, rimanendo ottimista sul raggiungimento dell’obiettivo di inflazione al 2% e rilevando una sorprendente resilienza economica.
Barclays, il colosso bancario britannico, ha annunciato Gian Marco Martino come il nuovo Chief Financial Officer per la divisione europea, in attesa di approvazione dalle autorità. Con un’esperienza di oltre 30 anni nel settore finanziario, Martino porta con sé un’esperienza significativa dalla sua recente posizione come CFO di Credit Suisse.
Il gruppo Sella ha annunciato un incremento degli utili netti nel primo trimestre dell’anno, con un forte contributo da parte della Banca Sella. La solidità patrimoniale è confermata da indicatori finanziari robusti, inclusi un elevato coefficiente Cet 1 e Total Capital Ratio, oltre a una crescita nella raccolta globale e nel margine d’intermediazione.