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Mps, Monti: “Il Pd c’entra”. La Banca d’Italia (epoca Draghi) è responsabile?

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ROMA (WSI) – Il caso Monte dei Paschi irrompe nella campagna elettorale facendo segnare un inatteso attacco di Mario Monti (che difende però Bankitalia) nei confronti del Pd. “Il Partito democratico c’entra in questa vicenda in quanto ha sempre avuto molta influenza sulla banca e sulla vita politica di Siena” afferma, senza giri di parole, il candidato premier di Scelta Civica.

Monti smorza poi i toni durante Zeta, su La7: “Mi hanno chiesto se ci sono delle commistioni fra banca e politica e ho detto ‘certo e’ una vita che lo dicò. E poi mi hanno chiesto: ‘il Pd ha influenza in quella zona?’ e io ho detto sì. Ma non è che ho additato un colpevole”. Comunque, ha detto Monti, in campagna elettorale “d’ora in poi non citerò più nessuno”. “La nazionalizzazione” di Monte Paschi di Siena, dice inoltre il premier, “potrebbe accadere di riflesso” qualora la banca non riuscisse a ripagare gli interessi e fosse costretta a cedere azioni allo Stato, “ma credo sia un’ipotesi remota”.

“Gli amici di Mussari stanno con Monti, è bene che Monti taccia”. Lo ha detto Nichi Vendola leader di Sel, parlando della polemica tra il premier Mario Monti e il Pd sulla vicenda Mps, durante l’apertura della campagna elettorale a Milano. “Il sindaco democratico che ha aperto la questione è ha messo in discussione la sua poltrona per dire la verità – ha sottolineato – è stato fatto saltare da persone che ora stanno con Monti”.

“Trova un difetto al pd tutti i giorni, mentre per un anno non ne ho mai sentiti…”, è la risposta a Monti del segretario del Pd Pier Luigi Bersani.

“Monti riferisca personalmente in Aula alla Camera sugli aiuti dati a Mps” e “le forze politiche, cioé il Pd, che l’hanno sostenuto e che sono padroni della banca ammettano le loro responsabilità”. E’ quanto è tornato a chiedere il segretario della Lega Roberto Maroni, a margine della presentazione a Varese della lista civica che sostiene la sua candidatura alla presidenza della Regione Lombardia.

“La Banca d’Italia è un organo di vigilanza, non è la polizia delle banche”. Lo afferma il governatore Ignazio Visco in un’intervista a Bloomberg tv a Davos rispetto al caso Mps. “La Banca d’Italia non fa un’azione di polizia, cura la sana e prudente gestione laddove la gestione sembra imprudente interviene” aggiunge. “La posizione della Banca d’Italia – spiega – è quella che bisognerà accertare le eventuali responsabilità individuali”, ha affermato. (ANSA)

Ovviamente la questione e’ di una enorme gravita’, anche perche’ il governatore della Banca d’Italia nel periodo in cui si compivano le peggiori malefatte in Mps, era l’attuale presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi.

Intanto su La Repubblica e’ uscita una ricostruzione sugli affari loschi di Monte dei Paschi di Siena, a firma Carlo Bonini e Andrea Greco, i quali scrivono: “Il segreto del Sistema Mussari, incipit della catastrofe di Mps, è in un conto di una banca londinese su cui nel 2007 vennero parcheggiati 2 miliardi di euro. Quei 2 miliardi di euro sono l’incongruo e mai giustificato sovraprezzo per l’acquisto di Antonveneta con cui sfamare gli appetiti della politica, la spregiudicatezza del management del Monte e rendere indissolubile il “groviglio armonioso” della terza banca italiana, la più antica del mondo. Su quel conto sarebbe stata parcheggiata la madre di tutte le tangenti, lasciando poi che il tempo e una sequenza di scudi fiscali ne consentisse il tranquillo rientro in Italia ai suoi diretti beneficiari o intermediari. Politici, appunto. Banchieri. Manager.

Se così stanno le cose, se coglie nel segno questa che oggi è l’ipotesi investigativa principale su cui si muovono i pm della Procura di Siena Grosso e Nastasi e il Nucleo di polizia valutaria di Roma (che proprio a Londra hanno avanzato diverse rogatorie), gli ultimi cinque anni di storia di Mps andranno riscritti da cima a fondo e verosimilmente l’elenco delle responsabilità non si fermerà al solo Mussari e ai suoi uomini”.

14:03 – Appropriazione indebita e falso in bilancio. Ipotesi di reato pesanti, quelle sulle quali si fondano le indagini della Procura su Monte dei Paschi di Siena. E sulle quali a palazzo di giustizia c’è il massimo riserbo: “Il procuratore e i sostituti procuratori non rilasceranno dichiarazioni in relazione alle indagini in corso”, recita un avviso sulla porta. Ma qualcosa filtra: ci sarebbero già indagati.

Bersani: “Poteri commissariali a Profumo e Viola”

Dopo l’ultima tegola del caso Mps il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, parlando a La Spezia, propone di “affidare poteri commissariali” al presidente della banca, Alessandro Profumo, e al suo amministratore delegato, Fabrizio Viola.

“Cerchiamo di capirci – ha affermato Bersani -: di cosa si sta parlando? Se si parla di intrecci locali il nostro partito è sempre stato contro. Chi ha fatto saltare il sindaco adesso è nelle liste di Monti. Su derivati e finanza creativa abbiamo sempre dato battaglia. Se ci cercano, ci trovano. Cosa propongo? Di affidare a Viola e Profumo poteri commissariali”.

Premi in denaro per alcuni manager Mps?

Se da Siena non arrivano notizie, da Milano (la cui Procura aveva aperto autonomamente un fascicolo sul derivato “Alexandria”) qualcosa di più filtra: secondo quanto scrive il Corriere della Sera, infatti, l’ipotesi degli investigatori è che alcuni manager Mps abbiano ricevuto premi in denaro per aver realizzato l’operazione. Premi che potrebbero non essere altro che una tangente: alcune settimane fa, infatti, il fascicolo è stato spedito per competenza a Siena, e le carte si sono unite a quelle già in possesso dei pm toscani.

Immaginare una maxitangente per l’acquisto di Antonveneta, del resto, guardando le carte non era poi così difficile: spiega infatti la Repubblica che i 9 miliardi del prezzo pattuito vennero versati in due tranche e su due conti distinti: 7 miliardi direttamente agli spagnoli di Santander, e gli altri due su un conto, sempre nella disponibilità di Santander, ma presso una banca londinese.

Secondo il quotidiano, gli inquirenti hanno fatto due più due, e individuato in quei due miliardi una tangente. Diretta a chi ancora non si sa. Ma che pagare 9 miliardi per una banca che Santander era pronta a vendere per 7 fosse parecchio strano era saltato subito all’occhio di tutti.

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SIENA – Via libera dall’assemblea degli azionisti del Montepaschi agli aiuti di Stato attraverso i cosiddetti Monti-bond da 3,9 mld. Oltre il 98% dei presenti in sala ha votato in favore.

PROFUMO: “CDA INDIPENDENTE DA POLITICA”. L’intero Consiglio di amministrazione di Mps è indipendente dalla politica, ha sottolineato il presidente Alessandro Profumo nel corso dell’assemblea degli azionisti che si è svolta ieri. “Siamo totalmente indipendenti dalla politica e la discontinuità l’abbiamo dimostrata nelle azioni realizzate. Tutto il Cda è indipendente – ha aggiunto – Fabrizio Viola è indipendente, e tutto quello che abbiamo realizzato da quando siamo stati nominati ad aprile sono fatti che lo dimostrano”.

GRILLI: “MARTEDI’ RIFERIRO’ IN PARLAMENTO”. “Tutto quello che ho da dire lo dirò nell’audizione che martedì avrò in Parlamento in Commissione finanze (fissata per le ore 15 ndr) ”. Così il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, parlando con i giornalisti a Davos sul caso Mps.

“PIENA FIDUCIA IN BANKITALIA”. “Ribadisco l’assoluta fiducia e stima nella Banca d’Italia di oggi e di ieri”, ha ribadito Grilli in risposta ad alcune interpretazioni delle sue valutazioni sul controllo della Banca d’Italia su Mps.

“PRONTI AD AZIONE DI RESPONSABILITA'”. La Fondazione Mps “è determinata ad intraprendere tutte le eventuali azioni, compresa quella di responsabilità che la legge le riserva” a tutela degli interessi propri e di tutti gli azionisti, ha detto il presidente dell’Ente, Gabriello Mancini.

“ATTENDIAMO CHIAREZZA”. Durante l’assemblea straordinaria in cui si dovrebbe varare il piano di salvataggio attraverso la sottoscrizione degli aiuti di Stato, i cosiddetti Monti Bond ha aggiunto: “Attendiamo che sia fatta piena chiarezza attraverso le analisi in corso come annunciato da parte di Banca Mps”. Il Montepaschi ha rinnovato completamente la direzione finanziaria nel giugno scorso e quello ”è stato il presupposto per aprire i cassetti”, ha assicurato l’ad di Mps, Fabrizio Viola, rispondendo alle domande degli azionisti in assemblea.

SCONTRO GRILLO-PROFUMO SU “BUCO DA 14 MLD”. Botta e risposta tra Beppe Grillo e Alessandro Profumo in assemblea. Il leader del MoVimento 5 Stelle parlando ai soci ha lanciato l’allarme di “un buco nei conti di 14 miliardi di euro, bisogna subito aprire un’inchiesta”. Dichiarazione che ha fatto subito intervenire il presidente di Mps Profumo: “Mi dica da dove viene questa indicazione? Qui non c’è nessun buco”.

GRILLO: “PEGGIO DI PARMALAT E TANGENTOPOLI”. “Questa era banca dei senesi. Banca florida, straordinaria. Poi nel 1995 è stata politicizzata, è entrato un partito, sono entrati i Ds e siamo arrivati allo scempio totale. Il mercato non è altro che i soliti squali che entrano nelle società, investono e vogliono i dividendi. Per darli è stata disintegrata una delle più belle banche. Si sono venduti tutto”. Il leader del M5S ha ribadito quanto detto arrivando, ossia che quanto accaduto a Monte dei Paschi “è peggio della Tangentopoli, di Craxi e di Parmalat insieme. Bisogna chiamare i segretari del Pd e chiedergli conto. Hanno fatto di un partito una banca e di una banca un partito. Mussari è un incompetente, lo hanno messo lì a fare il linoleum: stanno vendendo una banca del 1500 al mercato”.

PROFUMO: TUTELA REPUTAZIONE IN SEDI OPPORTUNE. “Mi riservo di tutelare la nostra reputazione e onerabilità nelle sedi competenti se vengono espressi giudizi sulle persone”, ha detto il presidente di Montepaschi nel corso dell’Assemblea dell’istituto senese. “Prego di prestare attenzione a ciò che si dice. Nessuno può pensare di venire qua a dire certe cose e magari è ripreso in un momento di visibilità pubblica”. Quanto alla situazione dei derivati Profumo ha spiegato che “non è ancora possibile fornire dati puntuali e aggiornati”: la banca sta lavorando all’esame dell’esposizione portafoglio titoli e derivati. Aprendo i lavori, Profumo ha indicato la presenza in sala del 52,7 per cento del capitale.

VISCO: “BANCA STABILE, AVVIATA INDAGINE”. Mps è una banca “stabile”, ma Bankitalia ha avviato “un’indagine”. Così il Governatore di Bankitalia, Ignazio Visco. Via Nazionale – ha aggiunto – aveva indicato la necessità di nuovo capitale per l’istituto senese di Palazzo Salimbeni. Su Mps “sbaglia chi adombra mancanza di supervisione, che non ha nulla da nascondere”.

PICCOLI AZIONISTI: NO A BONUS MANAGER. L’associazione dei piccoli azionisti di Mps si scaglia contro le maxi-retribuzioni ai dirigenti e gli eventuali bonus in loro favore, mentre molti dipendenti sono stati costretti all’esodo. Il presidente di Azione Mps, Antonio Spinelli: “E’ fondamentale che nessuno, soprattutto in questa fase di crisi occupazionale, ottenga bonus o retribuzioni connesse con la riduzione dei posti di lavoro o delle retribuzioni complessive”.

PUBBLICI GLI STIPENDI. Per ripristinare la fiducia del mercato è indispensabile che Mps renda pubblici gli importi globali delle retribuzioni per tipologia dei propri dirigenti”, la cui riduzione è richiesta dalla legge prevista per la sottoscrizione gli aiuti di Stato, i Monti bond. Si tratta di obbligazioni che verranno emesse dalla banca e sottoscritte dallo Stato: dovranno essere rimborsati da Monte dei Paschi nel medio termine, con un tasso d’interesse del 9% che aumenta dello 0,5% ogni due anni.

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14 Miliardi di Buco su Mps?

di Giovanni Zibordi

Il rialzo del 15% oggi di MontePaschi (grafico) (ora ridottosi al 10%) non ha senso ed è un occasione per vendere. Grillo ha detto nel suo intervento che “c’è un buco di 14 miliardi di euro” e Profumo lo ha contestato, ma qui hai il prof. Boldrin di FermareilDeclino, un liberista spinto che chiede la nazionalizzazione ! E anche Samorì che chiede la nazionalizzazione, ma Samorì è uno che spara grosso per farsi notare e aprirsi la strada con altri fini quando interviene sui problemi delle banche (Rebuffo riporta che è entrato in assemblea degli azionisti con le guardie del corpo, il primo caso nella storia di qualcuno che teme per la sua vita in un assemblea di azionisti).

Oggi su MPS hai repotage come questo molto ben fatto che spiegano come hanno truccato i bilanci per far avere 20 milioni di euro alla Fondazione. E altri articoli dettagliati che indicano che i dirigenti facevano la cresta su queste operazioni in derivati. A parziale correzione di quanto scritto ieri, MPS sui 25 e passa miliardi di BTP che aveva comprati nel 2009 non ha guadagnato una lira benchè la cedola media fossa un 5% (avevano scadenza media a 10 anni) e quindi dovesse incassare un miliardo e rotti l’anno perchè ha comprato una serie di contratti derivati esotici.

Con questi derivati infatti ha ceduto le cedole dei BTP alle banche estere come Nomura, in cambio di protezione dal rischio che il BTP crollasse tramite intricati derivati (nome in codice “Alexandria” e “Santorini”). In più aveva un altra operazione datata 2006 su BTP. Risultato ? invece di incassare 5 miliardi di cedole sui BTP comprati quattro anni fa tutti questi soldi sono finiti in tasca alle banche e MPS ha solo pagato dei costi di commissioni per tutti questi contratti derivati. (Quello su cui invece avrebbe dovuto guadagnare di sicuro sono gli acquisti di BTP di un anno fa con i miliardi dell’LTRO all’1%)

(Nota. La storia è molto complicata se vuoi seguire tutti gli andirivieni: Le prime “puntate” andate male sarebbero quelle di Santorini e Alexandria, operazioni che risalgono al 2002 e al 2006, ma che Mps non vuole mettere in bilancio. Il management decide allora di comprare BTP trentennali da Deutsche Bank e Nomura per spostare le perdite su contratti pronti contro termine sui titoli di Stato acquistati facendo sembrare le perdite collegate all’attività tradizionale della banca. Nel 2009-2010 l’istituto compie però un altro errore e stipula derivati di tasso su gran parte dei titoli di Stato in portafoglio (compresi quelli trentennali di cui sopra). In pratica trasforma gran parte del portafoglio a tasso fisso in tasso variabile. Questo la porta a ulteriori perdite, con la rinuncia alle cedole sui titoli. In questo modo 25 miliardi di euro di titoli di Stato finiscono per non rendere oggi quasi nulla. Con lo swap siglato, infatti, il valore medio delle cedole del 4,2% va alle banche d’affari….)

Non so chi abbia detto a Grillo che il buco di MPS è di 14 miliardi, ma solo per questi derivati del 2009 puoi stimare 5 miliardi di buco. Se a questi aggiungi però che ha pagato 10 miliardi nel 2007 per comprare Antonveneta che a detta anche del Financial Times di ieri al massimo ne valeva 4-5 di miliardi all’epoca hai altri 5-6 miliardi. E qui siamo già a 10-11 miliardi di buco… Forse chi ha indicato la cifra di 14 miliardi a Grillo ha fatto dei calcoli corretti…