Economia

Meta vola in Borsa grazie all’AI. Ecco cosa sta succedendo

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Meta Platforms cambia completamente rotta e la Borsa apprezza. La casa madre di Facebook ha deciso di puntare direttamente sull’intelligenza artificiale. La scelta è stata apprezzata dagli investitori, tanto che, nella giornata di ieri, il titolo della società di Mark Zuckerberg (nella foto sopra) ha registrato un rialzo del 23,3% a 188,77 dollari.

A catturare l’attenzione degli investitori, sono state le dichiarazioni rilasciate direttamente da Zuckerberg, che ha parlato di un social più snello ed efficiente e spiegando di voler puntare sull’intelligenza artificiale. Il numero uno di Meta si è inoltre concentrato sui problemi attuali della società e si è focalizzato sui problemi tangibili, soffermandosi sulle modalità attraverso le quali, in futuro, Meta sarà in grado di ottenere delle entrate attraverso i prodotti di messagistica.

Meta verso l’AI

La notizia che ha galvanizzato gli investitori è una sola: Meta avrebbe intenzione di concentrarsi sull’AI. Zuckerberg ha scommesso, fino a questo momento, sul metaverso, che però si è dimostrato una macchina mangia soldi. La divisione nella quale nascono i progetti di realtà virtuale, ossia i Reality Labs, ha chiuso il quarto trimestre 2022 con una perdita operativa pari a 4,28 miliardi di dollari, i quali, se sommati al rosso registrato nel corso dei precedenti trimestri, porta a chiudere il 2022 con una perdita complessiva pari a 13,72 miliardi di dollari.

Reality Labs, nel corso del quarto trimestre, è riuscita a generare 727 milioni di dollari, per un fatturato totale, per l’intero 2022, pari a 2,16 miliardi di dollari, in calo rispetto al 2021, quando era a quota 2,27 miliardi di dollari. Un calo arrivato nonostante il fatto che la società ha deciso di aumentare il prezzo del visore Quest 2 e abbia introdotto il costoso modello per aziende Quest Pro.

La perdita di quasi 14 miliardi di dollari della divisione Reality Labs si va a sommare ai dieci miliardi del 2021 e ai 6,6 miliardi del 2020. Non si devono nemmeno dimenticare i 4,5 miliardi di dollari persi nel 2019, anche se – questo è necessario sottolinearlo – l’all-in di Zuckerberg sul metaverso nasce, almeno concretamente, solo verso la fine del 2021, quando è stata istituita Meta.

Cicero, l’intelligenza artificiale di Facebook

L’intelligenza artificiale di Meta si chiama Cicero. E sicuramente non si poteva scegliere un nome migliore per una AI che punta a simulare il linguaggio umano nel modo più naturale possibile. Il punto di forza di questa intelligenza artificiale, che ha debuttato a novembre, consiste nella negoziazione e nella persuasione degli avversari. In un certo senso è una sorta di risiko, dove invece di effettuare degli scontri diretti e necessario stringere delle alleanze con gli altri giocatori per fare gioco di squadra o anche in difesa. Chi l’ha provato dice che nessuno ha capito di stare giocando con una macchina. Meta, quindi, punta anche all’intelligenza artificiale, anche se Zuckerberg ritiene che il metaverso sia il futuro:

“C’è ancora una lunga strada davanti per costruire la prossima piattaforma informatica, ma stiamo chiaramente facendo un lavoro d’avanguardia. È un’impresa enorme e spesso sono necessarie alcune versioni di ciascun prodotto prima che diventino mainstream. Ma penso che il nostro lavoro sarà di importanza storica e creerà le basi per un modo completamente nuovo in cui interagiremo l’un l’altro e fonderemo la tecnologia con le nostre vite, nonché una base per il lungo termine del nostro business”.