MILANO (WSI) – La delusione di Borsa di Milano e dei mercati europei per la non decisione sui tassi della Bank of England dura ben poco. Le chance del primo taglio dei tassi dal 2009, pari a 25 punti base, erano date all’80%. Il nulla di fatto ha fatto bene alla sterlina. Dopo uno sbandamento iniziale l’azionario si riprende anche perché il taglio del costo del denaro è solo rimandato ad agosto.
A Londra “stanno risparmiando le munizioni” è il commento di un analista. La proposta di allentare è stata bocciata quasi all’unanimità (8 voti a 1). L’obiettivo di Mark Carney e soci è quello di rafforzare un’economia minacciata dalla vittoria della Brexit. Ma sorprende la facilità con cui non hanno agito nonostante la vicinanza con l’esito choc del voto, reso noto nella notte del 23 giugno.
Intanto almeno sul fronte della stabilità politica il Regno Unito ha ottenuto quello che cercava. Da ieri ha ufficialmente un nuovo premier, Theresa May e una nuova squadra di ministri. La nuova leader dei conservatori, che prende il posto di David Cameron, ha già scelto Boris Johnson, vulcanico ex sindaco di Londra, come nuovo ministro degli Esteri. Philip Hammond è invece il nuovo Cancelliere (equivalente del ministro dell’Economia).
In Asia azionario prevalentemente positivo, eccezione ribassista Shanghai. La Borsa di Tokyo ha chiuso invece le contrattazioni in solido rialzo, e ancora una volta si è messo in evidenza il rally del titolo Nintendo, balzato nella sessione odierna +10%. Focus anche sulla banca centrale della Corea del Sud, che ha lasciato invariati i tassi di riferimento all’1,25%, mentre a Singapore le contrattazioni di borsa sono state sospese verso la tarda mattinata a causa di messaggi duplicati di conferme di operazioni di trading.

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Azionario asiatico rimane vicino ai massimi in otto mesi. Borsa Tokyo positiva, con l’indice Nikkei 225, mentre si conferma al ribasso la performance dei mercati azionari cinesi.

In lieve rialzo i futures sui principali indici di Borsa in Europa.

Reuters riporta le dichiarazioni del presidente di Unicredit, che ammette di non aspettarsi che la Bce possa essere soddisfatta delle vendite di asset che sono state annunciate nei giorni scorsi dalla banca. A suo avviso, la banca dovrà valutare un aumento di capitale.
L’indice di riferimento dell’azionario europeo, lo Stoxx600, ha aperto le contrattazioni in rialzo +0,60%. A trainare i rialzi è il settore delle risorse di base, con un aumento +1,4% circa. Solida la performance di Piazza Affari, con il Ftse Mib che avanza +1% a 16.692,57 punti.

Ecco i titoli migliori dell’indice di riferimento europeo Stoxx 600 Index. Tra questi, anche i titoli bancari italiani Mps e Unicredit, che balzano oltre +3,5%. Hays è il titolo migliore in assoluto con un balzo superiore a +8%, dopo aver comunicato di prevedere utili operativi per l’anno intero di 180 milioni di sterline, meglio delle attese. Micro Focus ha deciso di aumentare i dividendi dopo la crescita degli utili.

I titoli peggiori in Europa. Si mette in evidenza Getinge, titolo della società svedese hi-tech attiva nel campo medico, dopo aver reso noto utili core inferiori alle attese nel secondo trimestre. Giù anche il titolo CRH della società irlandese di materiali da costruzione, che sconta la decisione di BNP Paribas di tagliare il target price sul titolo a 26,50 euro.

Buy sui titoli delle banche italiane, con MPS che balza di quasi +5% a 0,3429 euro e Unicredit +4,55% a 2,112. Focus sulla dichiarazione rilasciata da Giuseppe Vita, presidente di Unicredit che, stando a quanto riportato dall’agenzia di stampa Reuters, ha detto di prevedere che alla Bce non basterà lo smobilizzo di asset da parte della banca annunciato nei giorni scorsi – 10% di FinecoBank e 10% di Pekao – e che Unicredit dovrà ricorrere a un’operazione di aumento di capitale. Dichiarazione che al momento non preoccupa gli investitori, evidentemente, in quanto molto probabilmente già scontata.
In attesa dell’annuncio della Bank of England, il grafico che ripercorre l’andamento dei tassi negli ultimi anni.
Prosegue solida la performance dei principali listini europei.

Proseguono solidi gli acquisti sui titoli delle banche italiane, sulla scia di alcune indiscrezioni riportate da Reuters, secondo cui il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble avrebbe parlato della questione del sistema bancario dell’Italia con il segretario al Tesoro Usa, Jack Lew.

Acquisti della sterlina sul dollaro, in attesa dell’annuncio imminente sui tassi da parte della Bank of England. La sterlina rimane tuttavia a un valore inferiore -10% circa rispetto al periodo precedente la Brexit.

Il bazooka firmato Bank of England non è arrivato. La banca centrale del Regno Unito guidata da Mark Carney ha tradito le aspettative dei mercati e non ha tagliato i tassi di interesse. I tassi sono stati lasciati infatti invariati al minimo record dello 0,50%.
Reazione mercati: Tassi dei titoli di stato del Regno Unito in rialzo
Sterlina accelera al rialzo, guadagna +2% circa sul dollaro e testa il record in due settimane, a $1,3480.
Borsa Londra riduce i guadagni.
I futures su Wall Street riducono decisamente i guadagni dopo la notizia
Il Dax della borsa di Francoforte sconta la sorpresa del nulla di fatto della Bank of England e scende sotto la soglia di 10.000 punti.
La sterlina continua a viaggiare attorno a quota $1,33 nei confronti del dollaro.

Delusione Bank of England, l’indice Ftse 100 della Borsa di Londra vira in rosso.

Il trend della sterlina nei confronti delle principali valute.

L’andamento dei futures Usa appena prima dell’avvio delle contrattazioni a Wall Street:
Il Dow Jones si porta sui massimi assoluti per la terza seduta di fila. Per il Nasdaq ormai il computo è positivo da inizio anno. In vetta al listino delle blue chip si porta JP Morgan (+2% circa) premiata per una trimestrale più a luci che ombre.
La banca ha riportato spese più basse del previsto e un fatturato più elevato delle attese se confrontato con l’anno prima. Il profitto trimestrale è stato di 12 centesimi per azione più alto delle stime (Eps $1,55).
Negli ultimi tre mesi, nonostante la scossa sismica della Brexit, il Dow Jones ha guadagnato il 3,3% e l’S&P 500 il 4%.
Per l’indice paneuropeo il rialzo è stato di circa un punto percentuale. Dopo il nulla di fatto della Bank of England gii investitori continuano ad avere fiducia nella possibilità che si manifesteranno comunque manovre da parte degli istituti centrali per aiutare l’economia. In controtendenza oggi AB Inbev, E.on e Fresenius.
Dopo una rovinosa caduta intorno a metà seduta, grazie allo sprint delle banche – Unicredit (+6,34%) in testa – Piazza Affari ha ripreso a correre per chiudere tra le migliori d’Europa. Il balzo del Ftse MIB dell’1,63% consente al listino di riagguantare momentaneamente quota 16.800 punti prima di chiudere a 16.797,52 punti. Uniche note negative di giornata Terna, Recordati, Snam e Mediaset.
Tra gli altri mercati, il cambio euro dollaro quota $1,1111, mentre il contratto sul petrolio Wti sale del 2,1% a 45,72 dollari al barile.
Sul mercato valutario, sterlina positiva in attesa della decisione sui tassi della Bank of England, che dovrebbe tradursi nel primo taglio dei tassi dal 2005. I mercati scommettono su un taglio di 25 punti base.