Mercati sempre in tensione per l’avvicinarsi delle elezioni in Francia, a cui seguiranno i voti politici nel Regno Unito e in Germania. Come ha detto la stessa primo ministro inglese Theresa May, le elezioni “sono sempre un rischio”. I gestori più che scappare dai mercati d’Europa, tuttavia, stanno abbandonando la nave dell’azionario Usa. Ad aprile gli investimenti nella Borsa Usa sono scesi ai minimi da gennaio 2008 secondo un sondaggio condotto da Bank of America Merrill Lynch sui money manager internazionali.
Tra gli altri mercati il petrolio rimbalza dopo la peggiore seduta in sei settimane di tempo. Il ministro del Petrolio degli Emirati Arabi Uniti Suhail Al-Mazroui ha detto alla Cnbc che i prezzi sono ancora decisamente troppo bassi. La co-leader del partito tedesco AFD anti immigrazione – Frauke Petry – si è dimessa a sorpresa, in una decisione che potrebbe favorire Angela Merkel nel voto di questo autunno. In Francia Marine Le Pen ha tenuto il suo ultimo comizio elettorale prima del voto di domenica e del dibattito tv di stasera su France 2, dicendo che è la “scelta patriottica”. Tuttavia Emmanuel Macron è avanti nei sondaggi.
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Seduta mista per l’azionario asiatico, che non cede terreno nonostante la debolezza di Wall Street e dei prezzi delle materie prime.
Seduta mista per l’azionario asiatico, che non cede terreno malgrado la debolezza di Wall Street e dei prezzi delle materie prime.
Su Wall Street ha influito negativamente la seduta da dimenticare di IBM dopo i conti fiscali (calo degli utili del 13%) e il Beige Book, secondo cui l’economia statunitense continua a crescere a ritmo moderato e prezzi e salari aumentano in modo modesto.
Il petrolio recupera qualcosa dopo aver ceduto quasi quattro punti percentuali nella giornata di ieri. L’andamento dei prezzi della materia prima è da tenere sotto osservazione.
Sul valutario l’euro consolida i rialzi, scambiando a quota 1,0763 dollari dopo essere uscito a lasciarsi alle spalle il range $1,0750-1,0760. Sulla sterlina e sullo yen la moneta unica tocca i massimi di seduta in area 0,8388 e 117,37.
Tra le Borse il Dax cede lo 0,2% al momento, mentre i tassi sui Bund decennali salgono allo 0,23%, che un valore che equivale ai massimi di dieci giorni. Le elezioni francesi di domenica stanno pesando più sui Bond europei dei paesi meno virtuosi che sull’euro, anche perché gli ultimi sondaggi danno Le Pen costretta a inseguire il candidato filo europeista Macron.
In febbraio la produzione nel settore delle costruzioni è salita del 6,9% su base mensile in Eurozona e del 7,1% su base annuale. I dati sono ottimi ma non va dimenticato che il settore delle costruzioni ha avuto un andamento particolarmente volatile negli ultimi anni nell’area euro.
Entrambi i dati rappresentano i massimi da fine 2013 e un netto miglioramento rispetto alle variazioni negative del primo mese dell’anno (-6,2% e -2,3% rispettivamente). Le percentuali di gennaio sono state riviste in ribasso da -5,1% e -2,4%.
A Piazza Affari si mette in luce Fca, mentre Mediaset (-2% circa) paga i conti deludenti e gli sviluppi della contesa con Vivendi. Intanto cambia la governance di UniCredit e Atlantia prova a creare un polo autostradale con gli spagnoli di Abertis.
Le tensioni geopolitiche sono aumentate dopo che la Corea del Nord ha avvertito che potrebbe lanciare un “potente attacco preventivo”.
Il petrolio recupera terreno al giro di boa di giornata.
I titoli di Verizon cedono circa due punti percentuali nel preborsa dopo che il gruppo di telecomunicazioni americano ha riportato una trimestrale deludente sia sotto il profilo dei profitti sia sotto il profilo del fatturato. L’utile per azione si è attestato a 95 centesimi di dollari contro le attese per un risultato pari a 0,96 dollari. Gli analisti interpellati da Thomson Reuters puntavano su un fatturato pari a $30,487 miliardi, che si confronta con i 29,814 miliardi registrati.
Si profila un avvio positivo per Wall Street dopo i cali di ieri, una seduta che ha visto la prova peggiore dei listini azionari americani in sei settimane di tempo.
Le nuove richieste di sussidio di disoccupazione sono state pari a 244.000 nell’ultima settimana negli Stati Uniti, due mila unità in più delle stime e dieci mila in più dei dati riportati il periodo precedente.
Le buone trimestrali societarie hanno offuscato in Europa la debolezza del settore energetico in un contesto nervoso in attesa delle elezioni francesi di domenica. Borse in Asia positive, così come euro e petrolio con i sauditi che sembrano intenzionati a fare qualcosa per ridurre i livelli di produzione di greggio. L’azionario mondiale (indice MSCI) è in rialzo dello 0,13%.
Gli analisti di Goldman Sachs dicono di non essere più tanto sicuri di un rialzo dei tassi della Fed a breve termine.
Oro sotto pressione nel pomeriggio europeo, in concomitanza con la puntata del cross dollaro yen in area 109.
Dopo essere balzato ai massimi dal 1984 in febbraio, l’indice manifatturiero della Fed di Philadelphia ha subito un calo netto negli ultimi due mesi. Su base mensile si può parlare della flessione più accentuata da gennaio di due anni fa.
Il livello di 22 punti registrato dall’indice manifatturiero Philly Fed ad aprile, su cui hanno gravato i forti cali di nuovi ordini e consegne, è il più basso da dicembre dell’anno scorso. A marzo l’indice valeva 38 punti.
Il Dow Jones prova a interrompere la serie negativa di settimana: al momento scambia in rialzo ma negli ultimi due giorni ha perso circa 200 punti.
Sul reddito fisso i rendimenti dei Bund decennali tedeschi si apprestano a chiudere la seduta con i guadagni più ampi da sei settimane. Al momento sono in rialzo di 5 punti base.
Sul valutario alla chiusura dei mercati europei il cross euro dollaro fa segnare un rialzo a quota $1,077. L’euro si conferma ancora in una fase di rafforzamento, con gli investitori ormai del tutto concentrati sulle elezioni presidenziali francesi di domenica.
Tra i mercati energetici, il contratto sul petrolio Wti è scambiato a 50,4 dollari al barile, recuperando qualche posizione dopo le forti perdite della vigilia, grazie ai segnali da parte dei principali produttori del Golfo su una probabile estensione dei tagli all’output oltre la metà dell’anno.
Piazza Affari chiude poco sopra la parità questa seduta, con il FTSE Mib che segna +0,13% in chiusura. In cima al listino Yoox, che guadagna quasi il 6%. Acquisti sui titoli bancari. Bene anche Buzzi Unicem. Vendite sul comparto energetico dopo che ieri il prezzo del greggio è sceso del 3,5%. In ribasso anche Atlantia, dopo il downgrade di Deutsche Bank.
Anche le Borse europee hanno registrato un processo, con l’indice paneuropeo Eurostoxx50 che guadagna lo 0,65% in chiusura. Anche nella seduta di oggi in rialzo il comparto bancario con la francese BNP Paribas che guida il principale listino europeo, beneficiando della rinnovata fiducia per le imminenti elezioni presidenziali. Bene anche Schneider Electric e AirBus. In ribasso AB Inbev e Enel.
Nel mese di aprile l’indice di fiducia dei consumatori dell’area euro è passato da -5 a -3,6 punti. Gli analisti avevano stimato un dato in linea con il precedente.
La Borsa di Milano, che ieri era stata tra le migliori piazze finanziarie di giornata, grazie alla prova positiva di banche e FCA, oggi rintraccia in un contesto di debolezza generale nei mercati europei. L’attesa per le elezioni francesi impone una grande cautela tra gli investitori. Sul Forex, tuttavia, l’euro è richiesto grazie agli ultimi sondaggi che consolidano le previsioni di una vittoria di Macron.