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Mercati: è tempo di previsioni, ma quanto sono corrette?

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Mentre manca poco più di un mese al 2020, gli uffici studi delle principali banche d’affari sono al lavoro, come consueto, per mettere a punto le loro previsioni sui mercati per il prossimo anno.
Un appuntamento che si ripete ogni anno a dicembre. E che risparmiatori aspettano per avere qualche indicazioni sull’anno che verrà.

Ma quanto sono corrette queste stime? Il sito finanziario CNBC ha ripreso alcune delle previsioni messe a punto nel 2018 per verificare, a un anno di distanza, se le banche hanno o meno delineato prospettive che si poi si sono realizzate.

Vediamo cosa è successo.

Petrolio

Dal primo gennaio 2019, a oggi, il greggio Brent tra alti e bassi ha raggiunto $ 64 al barile, con un aumento del 18% da inizio anno.

Le previsioni per il prezzo medio del Brent per l’anno in corso includevano i $ 70 al barile di Goldman Sachs e BofA Merrill Lynch, i $ 60 da Citi e $ 61 dalla U.S.Energy Information Administration.

Al 22 novembre 2019 il prezzo medio del Brent medio era di $ 63,59, ovvero un valore che si attesta nel mezzo della maggior parte delle previsioni.

Tassi Fed

Se c’è una previsione per il 2019 che non è risultata corretta nella maggior parte dei casi è stata quella sui tassi di interesse Usa. Alla fine del 2018, Goldman Sachs sosteneva che la Federal Reserve avrebbe aumentato i tassi quattro volte l’anno. Pimco, il maggiore trader di obbligazioni al mondo, aveva previsto tre ulteriori rialzi dei tassi dalla Fed entro la fine del 2019.

In realtà, la Fed ha allargato le maglie della politica monetaria per andare incontro al rallentamento dell’economia, abbassando i tassi per ben tre volte.

Oro

Considerato un bene rifugio nei tempi di incertezza, le quotazioni dell’oro hanno segnato un calo nei primi mesi del 2019, per poi accelerare al rialzo in estate, in concomitanza con l’aumento delle tensioni tra Usa e Cina.  Da inizio anno ad oggi, il metallo prezioso ha registrato un aumento del 14% e ora si muove intorno ai $ 1.455 per oncia.

Gli analisti di Citi avevano sottovalutato la “reputazione” dell’oro come salvagente  contro la volatilità, prevedendo che il metallo prezioso avrebbe mostrato una media di $ 1.270 l’oncia nel 2019. Sulla stessa linea  J.P. Morgan, che si aspettava che prezzi medi pari a $ 1,325 per oncia quest’anno mentre Bank of America ha previsto un aumento di $ 1,296 per oncia, correggendo successivamente il tiro fino a $ 1.400.

Va detto che le previsioni di molte banche d’affari consideravano che i tassi di interesse Usa sarebbero aumentati nel 2019 o per lo meno sarebbero rimasti allo stesso livello. Invece, la Fed , come dicevamo, è stata costretta a tagliare i tassi tre volte.

Azionario europeo

Il 2018 è stato archiviato sotto il segno delle vendite per le azioni europee,  il peggiore anno dallo scoppio della crisi finanziaria. L’indice FTSE 100 del Regno Unito aveva lasciato sul terreno oltre il 12% mentre lo Stoxx 600 paneuropeo aveva chiuso in calo del 13%.

Poche speranze erano riposte sul 2019 per via l’incertezza sulla Brexit e sul debito italiano.

La banca francese SocGen ha previsto che i primi 50 titoli europei – quotati nell’Euro Stoxx 50 – sarebbero precipitati di un altro 8% e il FTSE avrebbe perso fino al 14% in valore.

Le cose non sono andate così. Grazie alla politica espansiva messa in atto dalla BCE, l’Euro Stoxx 600 si muove intorno ai 404 punti, con un aumento da inizio anno di  circa il 20%.