Mercati

Mercati: l’outlook sul secondo semestre dell’anno

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di Sébastien Galy, Senior Macro Strategist di Nordea AM

 

A pochi giorni dal G20, Galy fa un’attenta analisi delle conseguenze che la guerra commerciale tra USA e Cina – definita da alcuni economisti “la nuova guerra fredda” – avrà nella seconda metà del 2019 sui titoli azionari e sul reddito fisso in Europa, negli Stati Uniti e nei mercati emergenti.

La disputa tra le due superpotenze sembra infatti destinata a inasprirsi: Galy consiglia quindi di aumentare la resilienza in vista del vertice del G20, scegliendo un mix di prodotti in grado di ridurre o diversificare il rischio, come ad esempio strategie azionarie long-short. Secondo lo strategist, quando il conflitto commerciale USA-Cina raggiungerà l’apice si apriranno interessanti opportunità dall’Europa agli Stati Uniti fino all’India.

Obbligazionario Europa

In questa prima fase difficile, il reddito fisso europeo dovrebbe offrire un potenziale rifugio. Preferiamo i covered bond dalla Danimarca al debito italiano dato che sono estremamente sicuri e viste le probabilità di un ulteriore allentamento ad opera della BCE. La parte centrale della curva italiana è ancora interessante per gli investitori pazienti che attendono che le loro obbligazioni giungano a scadenza. Non crediamo che il meno accomodante Erkki Liikanen, candidato numero uno alla presidenza della BCE, modificherà in misura sostanziale la politica della Banca centrale. Uno strumento probabile sarà quello del credit easing, che dovrebbe ridurre i premi per il rischio di credito nell’Eurozona.

Azionario Europa

Il rischio di intensificazione della guerra commerciale sino-statunitense andrà a colpire parecchie realtà, dagli esportatori dell’industria automobilistica tedesca alle banche europee che operano in Asia generandovi una buona fetta delle loro entrate. Ciò detto, l’economia europea è in sensibile miglioramento grazie ad alcuni paesi (Germania esclusa, per ora) e questa continua ripresa dovrebbe incidere positivamente sugli utili. Nel Vecchio continente le valutazioni stanno diventando meno costose e l’escalation del conflitto commerciale andrà verosimilmente ad alimentare questa tendenza. Ma guardando oltre l’incontro del G20 è probabile che sia l’Eurozona che i paesi nordici diventino terre di opportunità.

Obbligazionario USA

Il tema dominante è quello di una possibile recessione nel 2021. Negli USA il ciclo economico è trainato soprattutto dai servizi: Apple ha dominato per poi passare in secondo piano. Uber ha raggiunto una fase più matura, ma continuando a generare flussi finanziari negativi e lanciando un’IPO dagli esiti deludenti. Amazon e Aldi hanno invaso il mercato retail a stelle e strisce stravolgendolo profondamente, mentre le società in settori maturi hanno puntato su tagli ai costi e innovazione. Dal punto di vista di un portafoglio fixed income, le previsioni di recessione in aggiunta a uno shock dei mercati emergenti rendono attraenti le strategie obbligazionarie absolute return, poiché la copertura sul cambio del reddito fisso USA non è priva di costi.

Azionario USA

L’impatto dei dazi dovrebbe aumentare il prossimo anno generando uno shock sui titoli growth, tra cui Apple, e sui beni di consumo, come Nike. Quanto al segmento IT, è probabile che persista una certa turbolenza. Si prevedono possibili ripercussioni sui titoli come FedEx (attualmente al centro di un’indagine) e Apple, concorrente di Huawei.