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Legge elettorale, Italicum corretto: manca solo ok PD

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Crescono le possibilità che la proposta di revisione della legge elettorale attuale per trasformarla in un Italicum corretto con premio di maggioranza al 40% venga proposta e approvata. Di conseguenza salgono anche le chance di elezioni anticipate, che sono l’obiettivo di M5S e Opposizioni oltre che dell’ex premier Matteo Renzi, segretario del PD al governo.

Alla Commissione Affari costituzionali della Camera che sta occupando della legge elettorale oggi anche Forza Italia ha dato la sua disponibilità a partire da lì per l’adozione del testo base. Il deputato del partito fondato da Silvio Berlusconi Francesco Paolo Sisto ha spiegato che i suoi rimangono comunque favorevoli in prima istanza al proporzionale.

“Noi siamo fermi sulla proposta Brunetta, che prevede inoltre collegi sul modello provinciale e un premio alla coalizione al 40%. Ma per uscire dall’impasse e offrire un contributo perché ci possa essere finalmente un testo base, ci siamo dichiarati d’accordo anche a estendere l’Italicum corretto al Senato”.

Un modo anche per rigettare la proposta, che circolava nelle ultime ore, di un sistema che prevedesse un 50% di proporzionale e un 50% di collegi uninominali. “Voglio dire chiaramente – ha precisato Sisto – che qui dentro alla commissione questa proposta non esiste, bisogna smetterla con questo sport delle proposte fatte circolare sui giornali. Inoltre un testo base non impegna nessuno.”

A non essersi espresso ancora è però il partito al governo, il PD, che nel pomeriggio terrà un incontro con il presidente della commissione Andrea Mazziotti. “Ci auguriamo – spiega il capogruppo dell’ala dem in commissione, Emanuele Fiano – che ci siano le condizione perché domani venga presentato il testo base”.

La proposta troverebbe anche il favore del M5s. “Abbiamo formalizzato – spiega Danilo Toninelli – la nostra proposta di sintesi tra Italicum corretto e proposta Fragomeli. Da parte nostra c’è una totale apertura, non ci impicchiamo al Legalicum e sulla base di questa disponibilità ampia siamo pronti a votare il testo base”.

Sull’estensione dell’Italicum corretto come testo base si è espressa a favore anche Mdp (purché si eliminino i capilista bloccati), oltre a Civici e Innovatori, mentre Sinistra Italiana si sarebbe dichiarata contraria a qualsiasi sistema che preveda premi di maggioranza. Contrari anche i verdiniani. D’accordo invece Fratelli d’Italia che, con Ignazio la Russa, avanza anche una proposta per bypassare il problema dei capilista bloccati.

“C’è un modo per superarlo surrettiziamente. Si potrebbe estendere il numero delle candidature multiple anche fino a un ipotetico 100%. In questo caso sarebbero i partiti a decidere di fatto se mettere capilista bloccati oppure no”.

Domani il relatore Mazziotti potrebbe presentare il testo base, è questo per lo meno l’obiettivo. “Vediamo cosa emerge dall’incontro con il Pd e vediamo”. Insomma, anche se non è andata in porto sta prendendo piede l’ipotesi di un Italicum corretto come nuova legge con cui andare al voto, anche prima della naturale scadenza della legislatura nella primavera del 2018, in un testo che riuscirebbe a mettere d’accordo M5S, PD e Forza Italia.