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Le società tecnologiche Usa soffrono: per Meta (Facebook) primo calo dei ricavi nella sua storia

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Tempi duri per le società tecnologiche a stelle e strisce, alle prese con un contesto macroeconomico incerto che sta condizionando pesantemente gli investimenti per il prossimo anno. La conferma che le cose non stanno andando nel verso giusto è arrivata da Meta, casa madre di Facebook, che ieri ha comunicato per la prima volta nella sua storia ricavi in calo. È successo nel secondo trimestre, quando il giro d’affari, complice la crescente concorrenza di TikTok che sta penalizzando soprattutto Instagram, ha segnato un calo dell’1% a 28,8 miliardi di dollari, sotto le attese degli analisti.In flessione anche l’utile netto, sceso a 6,7 miliardi. Gli utenti giornalieri attivi però salgono e raggiungono quota 1,97 miliari.

Le cause del calo dei ricavi di Meta

All e prese con la rivoluzione del Metaverso lanciata da Mark Zuckerberg, Meta risente del calo delle spese pubblicitarie ma anche di una concorrenza sempre più aggressiva che la sta spingendo a rivedere le modalità di fruizione dei contenuti.

Il social intende infatti usare l’intelligenza artificiale per raccomandare i contenuti agli utenti di Facebook e Instagram invece di mostrare, come accade ora, solo i contenuti degli account che un utente segue. Per Instagram in vista ci sono più video e questo ha già sollevato molte polemiche.

Ma il peggio, a quanto pare, deve ancora arrivare. “Dovremo fare di più con meno”, ha detto il numero uno di Meta, Mark Zuckerberg. “La situazione sembra peggiore rispetto a tre mesi fa”, ha riconosciuto Zuckerberg, che ha messo in conto un rallentamento del ritmo degli investimenti e una “riduzione della crescita del personale il prossimo anno”. Meta ha 84.000 dipendenti in tutto il mondo, il 32% in più di un anno fa.

Facebook ha comunque aumentato il numero di utenti attivi giornalieri a 1,97 miliardi, ma ha perso 2 milioni di utenti mensili. Al 30 giugno, 3,65 miliardi di persone in tutto il mondo utilizzavano almeno uno dei quattro canali del gruppo ogni mese (Facebook, Instagram, WhatsApp e Messenger).

Trimestrali deboli anche per Microsoft e Alphabet

Le incertezze macroeconomiche e le turbolenze geopolitiche lasciano il segno anche sui conti di Microsoft e Alphabet. La capogruppo di Google ha chiuso il secondo trimestre con la crescita dei ricavi più bassa dal 2020:  +12,6% a 69,69 miliardi di dollari. Nello stesso periodo, l’utile netto ha segnato un calo del 13,6% a 16 miliardi, mentre l’utile per azione a 1,21 dollari si è attestato ben sotto le attese del mercato (1,28 dollari).

Anche le prestazioni di Microsoft non brillano, il colosso di Redmond beneficia della forza dell’attività nel cloud computing. Il quarto trimestre dell’esercizio fiscale (concluso il 30 giugno) ha visto i ricavi salire del 12% a 51,87 miliardi, meno dei 52,44 miliardi previsti dagli analisti e il tasso più basso dal 2020. I profitti netti sono cresciuti del 2% a 16,7 miliardi, mentre l’utile per azione è aumentato del 3% a 2,23 dollari.