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Lampedusa, 111 morti: Europa colpevole

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ROMA (WSI) – E’ ripresa questa mattina la ricerca dei corpi intrappolati sotto lo scafo del barcone carico di migranti che si è inabissato al largo di Lampedusa, dopo che ieri sera a terra erano stati portati 111 cadaveri e tratte in salvo 155 persone.

Lo ha riferito stamani a Reuters il comandante della Guardia costiera Floriana Segreto.

“Quando ieri sera si sono interrotte le ricerche avevamo recuperato 111 cadaveri”, ha detto Segreto al telefono. “In tutto tra vivi e morti abbiamo contezza di 266 persone, ma il nostro lavoro non è finito”.

“Nella notte due motovedette sono rimaste di pattuglia nella zona del naufragio e stamattina sono riprese le ricerche dei sommozzatori. Ma sotto il barcone dovremmo recuperare oltre cento corpi”, ha aggiunto.

Il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha detto ieri sera che fra le vittime ci sono almeno tre bambini e due donne incinte.

Le testimonianze dei superstiti, perlopiù eritrei e somali, concordano nello stimare in 400-500 il numero dei migranti a bordo della barca, proveniente dalle coste della Libia, al momento del naufragio.

Secondo il responsabile del Viminale, il disastro sarebbe stato causato da un incendio scoppiato casualmente a bordo, che ha provocato il rapido spostamento in massa dei passeggeri su un lato e il capovolgimento dell’imbarcazione lunga una ventina di metri.

A segnalare il naufragio, alle 7,20 di ieri mattina, sono stati due pescherecci che hanno subito soccorso le persone in mare a mezzo miglio dall’Isola dei Conigli, ambita meta turistica nei pressi di Lampedusa.
(Reuters)

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Di Valentina Longo

a strage più grave. Centinaia di uomini, donne e bambini, sono stati inghiottiti all’alba di ieri dalle acque di Lampedusa, dopo che il barcone che li ospitava avrebbe preso fuoco, capovolgendosi. Mentre scriviamo, questa strage non ha ancora un numero definitivo di vittime, perché per tutta la giornata morti e dispersi hanno continuato ad aumentare, via via che i soccorritori si avvicinavano di più al relitto. Erano 95 i morti e 151 i superstiti, poi sotto lo scafo, sono emersi a centinaia, almeno trecento.

L’isola è sottosopra, ci sono volontari che arrivano per aiutare ed è esplosa anche una polemica per presunti aiuti mancati da alcuni pescherecci. Un ennesimo dramma che si consuma dietro la speranza e che addolora immensamente primo di tutto papa Francesco, che aveva già parlato di «globalizzazione dell’indifferenza» quando sull’isola ci era andato: «Non posso non ricordare con grande dolore le numerose vittime dell’ennesimo tragico naufragio avvenuto oggi al largo di Lampedusa. Mi viene la parola vergogna: è una vergogna», ha detto.

E così il presidente della repubblica, che denuncia l’ennesima «strage di innocenti», il «massacro non più tollerabile», per cui «è assolutamente necessario che la comunità internazionale intervenga subito», ha ammonito Giorgio Napolitano, che ritiene «indispensabile stroncare il traffico criminale di esseri umani in cooperazione con i paesi di provenienza dei flussi di emigranti e richiedenti asilo».

Anche il presidente del consiglio Enrico Letta – che al sindaco Giusy Nicolini ha preannunciato «presto» una visita sull’isola – ha parlato di «tragedia immane», twittando: «Fatto punto su immane tragedia Lampedusa con Alfano e vertici ministero che si recheranno subito sul luogo disastro per i primi interventi», per poi convocare un consiglio dei ministri straordinario, che ha proclamato per oggi il lutto nazionale. Il governo riferirà oggi alle 13 alla camera, lo ha confermato lo stesso Alfano, che a Lampedusa è sbarcato nel primo pomeriggio, mentre il ministro Cécile Kyenge – ieri in conferenza stampa – sarà a Lampedusa domenica e Boldrini ci andrà oggi.

Ma mentre la solidarietà arrivava da ogni parte del mondo, la politica si mostrava in affanno. Nonostante la pausa – annullate conferenze e convegni, via pure la conferenza stampa dei ministri pdl –il dibattito tra i partiti è ripartito secondo antiche logiche. La Lega si è distinta per la triste polemica sollevata dalle accuse alla «coppia Boldrini Kyenge», cui Gianluca Pini imputa «la responsabilità morale della strage», mentre si rilanciava il dibattito sul ruolo dell’Unione europea e i modi per tutelarne i confini.

Lo stesso Alfano, di fronte alla «scena raccapricciante dei 93 corpi», ha riferito di aver chiamato Barroso. Bruxelles aveva già risposto, la conferma è che si deve aiutare l’Italia: per questo il commissario Cecilia Malmström ha già annunciato a Letta che andrà sull’isola.

Il Partito democratico, dunque, è tornato a chiedere che si cancelli la Bossi-Fini. Lo ha fatto a fine giornata anche il candidato alle primarie Matteo Renzi, nella sua newsletter: «La vera sfida non è solo piangere oggi per Lampedusa, la vera sfida è non dimenticarsene domani. E allora siamo seri. Bene ha fatto il governo a proclamare il lutto nazionale».

Il contenuto di questo articolo, pubblicato da Europa Quotidiano – che ringraziamo – esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

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