Economia

La frenata cinese mette ko utili Usa, paura a Wall Street

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Il rallentamento della Cina mette ko gli utili della Corporate America. Con i dati trimestrali pubblicati ieri da Caterpillar e Nvidia, si allunga la lista dei grandi gruppi americani che hanno riportato redditività ridotta per via della frenata della Cina.

Partiamo da Caterpillar. Il produttore mondiale di macchine per l’industria mineraria e delle costruzioni ha riportato nel quarto trimestre del 2018 utili per azione di 2,55 dollari contro previsioni medie di 2,99 dollari.  Si tratta della più grande caduta di utili trimestrali nell’ultimo decennio.

Guardando avanti le cose non sembrano orientate al bello. Il gruppo ha annunciato  che si attende solo un “modesto” aumento delle vendite a livello mondiale e una crescita zero in Cina, paese che pesa per il 10% sulle vendite della società. L’azienda dell’Illinois viene considerato un «termometro» della congiuntura globale. Il titolo ha subìto una perdita pesante a Wall Street, con una flessione superiore all’8 per cento.

Stessa musica per  Nvidia, il produttore di chip per le consolle dei videogochi, ha tagliato le stime di business. I ricavi nel quarto trimestre sono stati ridotti di 500 milioni di dollari (-19%), anche a causa del calo delle vendite di prodotti per videogames in Cina. Il titolo della compagnia californiana è crollato di oltre il 14%.

Da frenata Cina un impatto più ampio delle attese

Secondo gli analisti, i risultati deludenti delle due aziende mostrano un impatto più ampio delle attese del rallentamento economico della Cina sull’industria americana.

Con ogni probabilità anche Apple citerà il rallentamento cinese quando, questa sera a mercati Usa chiusi, diffonderà i conti relativi agli ultimi tre mesi del 2018, il periodo di cui ha già tagliato le stime sui ricavi all’inizio del 2019.

“Caterpillar e Nvidia non sono le prime società a indicare la Cina come causa dei loro problemi”, ha spiegato in un’intervista alla CNBC, Rodrigo Catril, uno dei principali strategist della National Australia Bank, aggiungendo che le prospettive di queste aziende – “tendono ad essere considerate importanti” perché possono “fornire una guida macro / globale alla crescita dal punto di vista del business”.

Se dallo tsunami di trimestrali attese in settimana la Cina sarà il filo conduttore, gli investitori torneranno a temere una frenata dell’economia mondiale. Di questo scenario terrà conto la Federal Reserve, che domani dovrebbe lasciare i tassi invariati. La speranza è che il governatore Jerome Powell sappia rassicurare durante la conferenza, cosa che non era riuscito a fare dopo l’ultima riunione del 2018.

Pesanti le ripercussioni sui mercati. Ieri Wall Street ha chiuso in rosso con il Dow Jones che arrivato a cedere oltre 400 punti, ne ha ceduti 208,98, lo 0,84%, a quota 24.582,22.