Economia

Italia, chiesto l’intervento del fondo europeo Sure per 28,5 mld di euro

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La notizia era attesa da tempo e oggi è arrivata la conferma. Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, e la ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo, hanno inviato a Bruxelles la lettera con cui il Governo italiano richiede formalmente l’attivazione del fondo Sure (Support to mitigate Unemployment Risks in an Emergency), uno degli strumenti messi in campo dalla Commissione europea lo scorso 2 aprile per mitigare i rischi di disoccupazione dovuti all’emergenza Covid-19. Si tratta di un prestito che viene erogato dall’Unione europea che a sua volta si finanzierà attraverso l’emissione di bond con rating AAA sui mercati finanziari. L’importo complessivo del Sure è 100 miliardi a disposizione dei Paesi che ne faranno richiesta.

Nella missiva, indirizzata ai commissari Dombrovskis, Gentiloni, Schmit e Hahn, il Governo italiano chiede di poter accedere alle risorse di Sure nella misura di 28,492 miliardi di euro, un importo giustificato dalle misure che sono state messe in campo per tutelare i redditi dei lavoratori durante la crisi come indicato nella tabella di segnalazione e nella valutazione provvisoria della loro ammissibilità da parte dei servizi competenti della Commissione.

“L’ economia italiana – scrivono Gualtieri e Catalfo – è stata gravemente colpita dalle misure di blocco introdotte dalla fine di febbraio, molto efficaci nel contenere la diffusione del virus ma con un forte impatto negativo sull’economia e sul sistema sociale. Una situazione che terrà la produzione al di sotto dei livelli normali per un po’ di tempo, con gravi rischi di disoccupazione. Di conseguenza – aggiungono i ministri – il governo sta cercando di prolungare le misure di sostegno che scadranno alla fine del mese”.

La lettera di richiesta di attivazione di Sure è accompagnata da un allegato che riassume sinteticamente le informazioni sulle spese effettive e programmate relative alle misure ammissibili al sostegno finanziario della Commissione, con particolare riferimento alle misure decise dal Governo nei decreti legge 18/2020, 27/2020 e 34/2020 volte a tutelare i dipendenti e i lavoratori autonomi.

Rimangono ancora a disposizione dell’Italia i 208 miliardi stanziati dal Recovery fund per il quale il governo Conte si è impegnato a varare una serie di riforme preliminari per accedere a queste risorse e per le quali deve essere presentato un dettagliato piano di investimenti nel green e nel digitale che sarà vagliato dalla Ue e quelli messi a disposizione del Mes per fare fronte alle spese legate all’emergenza sanitaria (circa 28 miliardi).