Economia

Ita Airways, il 41% va a Lufthansa: cosa cambia per i passeggeri italiani

Dopo quasi 5 mesi di trattativa in esclusiva, il nostro ministero dell’Economia, finora proprietario della compagnia aerea nazionale Ita Airways al 100%, ha ceduto una quota di minoranza a Lufthansa, attraverso un contratto preliminare di compravendita. A firmare l’accordo oggi sono stati il ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti e il ceo di Deutsche Lufthansa, Carsten Spohr. Dopo la firma, l’accordo sarà vagliato dalla Corte dei Conti e notificato alla direzione generale concorrenza della Commissione europea. 

Il compratore Lufthansa ne rileverà solo il 41% tramite un aumento di capitale riservato da 325 milioni di euro. Ma l’obiettivo è arrivare alla totalità delle azioni entro due anni, come previsto da un meccanismo di opzioni. Sembra infatti escluso che lo Stato italiano possa conservare una quota minimale in prospettiva.

I rapporti tra i due azionisti, Lufthansa e MEF, saranno regolati da uno shareholders’ agreement (Sha). Questi patti parasociali assegnano la gestione operativa di Ita Airways ai tedeschi, anche se soci solo di minoranza.

Il Consiglio di amministrazione di Ita Airways, che sarebbe dovuto decadere già il 30 marzo 2023 con l’approvazione del bilancio annuale per il 2022, si prepara così a uscire di scena. Il ceo Fabio Lazzerini abdicherà in favore di un manager di assoluta fiducia del nuovo socio tedesco. Invece il presidente sarà un componente del Governo italiano, almeno fino a quando il ministero dell’Economia conserverà la maggioranza delle azioni.

Lufthansa verserà oltre 320 milioni di euro per il 40% di Ita Airways

Ora, il contratto preliminare di compravendita dovrà superare l’esame di tre soggetti istituzionali. La nostra Corte dei Conti valuterà la congruità del prezzo che i tedeschi pagano.

A proposito del prezzo, è su questo punto che i tedeschi hanno fatto delle concessioni. Se fino a un mese fa Lufthansa aveva provato a comprare il 40% di Ita Airways per 250 milioni, dopo le trattative la cifra è salita a 320-330 milioni.

Al tavolo del negoziato, il Governo e il gruppo tedesco hanno concordato sul percorso che può condurre all’utile la compagnia italiana, nata dalle ceneri di Alitalia. Nessun miracolo. Lufthansa però vuole lavorare da subito per un ritorno all’utile in tempi ragionevoli. Nel primo semestre 2026, con Ita Airways che dovrebbe registrare il primo pareggio operativo, Lufthansa potrà far scattare la clausola che prevede di acquistare un altro 50-55% per circa 500 milioni di euro. A quel punto al Ministero resterebbe il 5-10%.

Nel frattempo l’intesa passerà anche al vaglio dell’Antitrust UE, che potrebbe richiedere 3-4 mesi di approfondimenti. L’autorità per la concorrenza del mercato comunitario ha già anticipato alle due parti un blocco di richieste che saranno inoltrate, compresa la “stima” delle operazioni correttive che Ita Airways e Lufthansa dovranno effettuare per evitare situazioni di monopolio o quasi. Tra queste operazioni ci saranno anche la cessione degli slot in alcuni aeroporti europei, come quelli di Milano Linate e Roma Fiumicino.

Il prossimo CdA

Il ministero dell’Economia ha versato nelle casse dell’azienda 1,12 miliardi di euro su 1,35 miliardi complessivi autorizzati dall’Antitrust UE. La parte restante dovrebbe così essere sborsata entro settembre di quest’anno. Qualche giorno dopo l’intesa dovrebbe essere convocata l’assemblea degli azionisti di Ita Airways, guidata dal presidente esecutivo Antonino Turicchi (scelto dal ministro Giancarlo Giorgetti), per la nomina del nuovo consiglio di amministrazione, dove dovrebbero cambiare almeno due membri sui cinque totali.

Una volta ottenuto l’ok dall’Ue i tedeschi potranno iniziare a gestire l’azienda, ottimizzando la rete di collegamenti, migliorando le attività commerciali e sul lato dei costi, iniziando a integrare l’azienda nel network di Lufthansa prima e Star Alliance poi. Il primo compito però sarà quello di frenare le perdite, considerando anche la sentenza del Tribunale europeo di bocciare gli aiuti di Stato da 130 milioni erogati da Roma ai vettori nel 2020 per tamponare gli stop dell’emergenza pandemica. Ita Airways arriva inoltre da un primo periodo complicato sul lato dei conti. Decollata il 15 ottobre 2021, nei primi due mesi e mezzo di attività l’aviolinea tricolore ha chiuso con una perdita di quasi 148 milioni, salita a 486 milioni nel 2022. Nei primi tre mesi di quest’anno si registra un Ebitda negativo per 151 milioni a fronte di 398 milioni di ricavi.

Ma cosa significa questa acquisizione per noi italiani? Che cosa cambierà per i passeggeri di Ita Airways, la nostra compagnia di bandiera?

Cosa cambia per i passeggeri italiani con Ita Airways privatizzata al 40%

Nel breve periodo, l’ingresso di Lufthansa procurerà a Ita Airways un beneficio in termini di reputazione. Ita Airways, che è riuscita a preservare la sua immagine di startup promettente e sta riassestando sempre di più i conti, potrà registrare un aumento della domanda di biglietti e di passeggeri trasportati.

Se il prezzo dei carburanti dovesse confermarsi alto e il dollaro più forte rispetto all’euro, gli aumenti dei biglietti restano possibili. Aumenti che, però, potrebbero essere più che compensati dalle sinergie tra Lufthansa e Ita Airways nella gestione degli acquisti dei carburanti, delle manutenzioni dei velivoli e dei servizi ai passeggeri come la consegna bagagli. Anzi, in un documento riservato i tedeschi di Lufthansa prevedono esplicitamente che questi accordi garantiranno dei benefici ai passeggeri. Nello specifico, Ita Airways potrà vendere biglietti anche per i voli di Lufthansa, e viceversa (gli accordi di code sharing saranno estesi alle altre compagnie proprietà di Lufthansa, cioè Air Dolomiti, Austrian, Brussels, Swiss ed Edelweiss, Eurowings, Sunexpress).

Ita Airways per forza di cose abbandonerà Sky Team (dove sono presenti, tra le altre compagnie, anche Air France, Klm e Delta Airlines) per entrare nell’alleanza commerciale di Lufthansa, Star Alliance, che comprende, ad esempio, Air China, Air India, Air Portugal, Asiana, Sas, Tai, Turkish Airlines e l’americana United Airlines.

La strategia di Ita Airways

Il piano industriale di Ita Airways prevede una crescita di ricavi di 2,5 miliardi di euro attesi per quest’anno e 4,1 miliardi di euro previsti nel 2027. La strategia, che per ora sarà condivisa tra Mef e Lufthansa, intende far affermare la compagnia aerea protagonista tra i full service carrier nei tre settori
intercontinentale, internazionale e domestico, con un’attenzione particolare al traffico di lungo raggio. Ita Airways punta a far crescere e rinnovare la flotta che a fine 2027 conterà su 94 aeromobili rispetto ai 71 attuali, con un’età media di cinque anni, e garantirà l’ottimizzazione dei consumi e dell’impatto ambientale. Il personale, per il quale è prevista quest’anno una crescita fino a 4.300 dipendenti per effetto delle 1.200 assunzioni in corso di finalizzazione, salirà a oltre 5.500
persone al termine del piano.