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Iran: anche l’Italia pensa a chiudere ambasciata a Teheran

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Roma – L’Italia sta considerando l’eventualità di chiudere la propria ambasciata a Tehran. E’ quanto ha riferito ai giornalisti, secondo reuters, il ministro degli esteri Giulio Terzi.

“Cerchiamo garanzie solide” dagli iraniani, ha detto Terzi, precisando che l’Italia deciderà insieme agli alleati europei e agli Stati Uniti su un possibile embargo del petrolio contro il paese. Oggi per solidarietà hanno chiuso a Tehran le ambasciate norvegese e tedesca.

Intanto il Times rivela che l’esplosione di lunedì che ha colpito la città iraniana di Isfahan ha interessato gli impianti di arricchimento dell’uranio dell’omonima centrale.

Il magazine britannico, che pubblica anche una serie di immagini satellitari cita fonti d’intelligence israeliane secondo cui he lo scoppio non sarebbe stato quindi ”un incidente”. Le stesse fonti non hanno voluto confermare – ne’ tuttavia smentire – che dietro l’esplosione vi siano agenti israeliani.

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(WSI) – Sono stati liberati i sei dipendenti dell’ambasciata britannica di Qolhak Garden presi in ostaggio durante l’irruzione degli studenti. Lo riporta l’agenzia Fars. La notizia era stata riportata inizialmente dall’agenzia Mehr ma poi rimossa dopo qualche minuto senza spiegazioni. Ora la conferma che il sequestro era veramente avvenuto. L’operazione delle forze di polizia si e’ chiusa con successo.

Il sito Al Jazeera riporta che diversi studenti che hanno fatto irruzione nell’ambasciata sono stati sentiti mentre cantavano diversi slogan, tra cui “Death to America”, “Death to England” e “Death to Israel”. Tra i manifestanti, uno ha mostrato una foto incorniciata della regina Elisabetta II, trovata probabilmente all’interno dell’ambasciata.

L’agenzia Reuters comunica che i dipendenti dell’ambasciata sono riusciti a scappare dal retro e che la polizia iraniana sta tentando di ripristinare l’ordine.

Dorsa Jabbari, giornalista inviato di Al Jazeera a Tehran, ha affermato che la polizia e diversi ministeri del paese erano a conoscenza della protesta, che è stata organizzata dal braccio studentesco del gruppo armato Basij. “Una qualsiasi azione del genere, di questa portata, non potrebbe mai essere indipendente nella Repubblica Islamica. Queste manifestazioni sono sempre approvate dagli alti funzionari”.

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Roma – Sei (o otto) funzionari dell’ambasciata inglese a Teheran sono stati presi in ostaggio da alcuni studenti nel corso di una forte protesta. E’ quanto riporta Reuters, citando l’agenzia iraniana Mehr.

La notizia è stata confermata dalla televisione nazionale, che ha reso noto che i funzionari inglesi presi in ostaggio sono otto. Il governo iraniano si è affrettato a smentire qualunque coinvolgimento negli assalti. Dopo aver riportato la notizia del sequestro, l’agenzia semi-governativa Mehr ha rimosso dal proprio sito l’accaduto, senza dare alcuna spiegazione.

Secondo la BBC, gli studenti hanno rimosso la bandiera dall’ambasciata britannica, per poi bruciarla e sostituirla con una iraniana. La televisione di stato mostra immagini di giovani che irrompono nell’ambasciata rompendo le finestre dell’edificio: sarebbero centinaia i manifestanti presenti al momento nel sito.

Un rapporto -finora non confermato – reso noto dall’agenzia di stato Irna afferma poi che un gruppo separato di manifestanti ha fatto irruzione in un’altra ambasciata inglese, rubando “documenti riservati”.

La mossa è interpretata come una reazione successiva alla decisione del Regno Unito di imporre ulteriori sanzioni contro il paese. Pronta la risposta dell’Ufficio degli Esteri del Regno Unito che ha affermato di essere “oltraggiato” dall’azione, che è “inaccettabile”. “Il governo iraniano ha il chiaro dovere di proteggere i diplomatici e le ambasciate presenti nel loro paese e ci aspettiamo che intervenga prontamente per riportare la situazione sotto controllo e per assicurare la sicurezza nel nostro staff e della nostra proprietà”, si legge nel comunicato stampa diramato.

L’AP riporta che gli studenti si sono riversati nell’ambasciata cantando “L’ambasciata del Regno Unito dovrebbe essere occupata” e anche “Morte all’Inghilterra”.

I mercati si innervosiscono e i futures sul petrolio balzano ai massimi di seduta avvicinandosi a quota $100 al barile. Al momento avanzano di 1,15 dollari in area $99,35.

E’ da circa un mese e mezzo che in Iran è in atto una campagna di stampa e politica contro il Regno Unito: le tensioni sono iniziate con l’arresto di cineasti iraniani i cui filmati erano stati trasmessi sulla Bbc in lingua farsi. Quando poi e’ iniziata una nuova ondata di sanzioni, gli iraniani hanno accusato il Regno Unito di essere il capofila.

Di fatto, la scorsa settimana gli Stati Uniti, il Regno Unito e il Canada hanno annunciato nuove misure contro l’Iran riguardo alle ambizioni nucleari del paese. E, in particolare, il Tesoro del Regno Unito ha imposro sazioni contro le banche iraniane, accusandole di facilitare il programma nucleare del paese.

L’inviato di Rainews 24 in Iran, Ahmed Rafat, informa che in Iran si specula che il dossier sull’Iran prodotto dalla Gran Bretagna sia stato soffiato da alcune fonti diplomatiche dell’ambasciata. Anche la Francia ha imposto le stesse sanzioni in accordo con il Regno Unito. Ma a Teheran si sente il peso del passato del protettorato inglese nella Repubblica Islamica.