Economia

Banche d’affari: cresce divario tra Usa e Europa

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NEW YORK (WSI) – Si allarga il gap esistente tra le banche di investimento statunitensi e quelle europee. Secondo quanto rivela il Financial Times, le cinque più importanti banche europee producono un fatturato equivalente a meno della metà dei loro omologhi americani che lo scorso anno avevano battuto i rivali del Vecchio Continente sotto ogni punto di vista.

Secondo quanto riporta il quotidiano economico, il giro di affari prodotto dalle banche di investimento e titoli americani sono pari a 138,5 miliardi di dollari lo scorso anno contro i 60,1 miliardi delle colleghe europee. Per quanto riguarda i profitti, al lordo delle tasse, le banche a stelle e strisce hanno raggiungo 33,5 miliardi contro i 4,2 miliardi delle investment banking europee.

Se il fatturato delle divisioni di investment banking e i titoli di Deutsche bank, Bnp Paribas, Credit Suisse e Ubs è calato dell’8% l’anno scorso, quello delle divisioni di JMorgan, Citigroup, Morgan Stanley, Goldman Sachs e Bank of America è sceso dello 0,8 per cento.

Come scrive Brad Hinz, professore della New York Università Sterne “si tratta dell’ultima rappresentazione del crescente dominio globale delle banche di investimento statunitensi che son ancora in cima alla classifica per spese di investment banking in Europa, Medio oriente e Africa”.
A giustificare la migliore performance delle banche americane rispetto a quelle europee- spiega il professor Hindtz – il fatto che le prime si sono adeguate in maniera più veloce ai cambiamenti del settore.

“Nessuna banca americana si è tenuta aggrappata in modo strenuo al trading obbligazionario come Deutsche Bank, nessuna banca americana ha cambiato del tutto la strategia come Barclays nè deve fare i conti con le regole patrimoniali svizzere come Credit Suisse”.

Analisti e operatori del settore concordano sul fatto che le banche statunitensi sono state favorite dalle condizioni del mercato nel 2015 che hanno prodotto un aumento delle commissioni incassate cosa che invece non è accaduto alle colleghe europee che hanno dovuto scontrarsi con la stagnazione del mercato.