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Investire per i figli minorenni: una guida

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Come dicono le ultime inchieste sulle scelte finanziarie e di risparmio delle famiglie, la fiducia degli italiani sul futuro economico dell’Italia è in calo. Nel 2017 il 70% degli italiani giudicava il risparmio molto utile se non addirittura indispensabile. E i figli, come ricorda Moneyfarm, costituiscono “un importante motivo di risparmio in particolare tra i 45 e i 54 anni”.

La prima considerazione da fare per chi vuole mettere da parte dei risparmi per i figli minorenni e farli fruttare è che l’orizzonte temporale a lungo termine aiuta. Detto questo, se si cercano investimenti in grado di garantire la salvaguardia del capitale al 100%, allora bisognerà rassegnarsi a rendimenti modesti e parcheggiare la liquidità in banca. Tuttavia dopo l’introduzione del regime di bail-in, nemmeno un conto corrente è un investimento sicuro al 100%.

Per tenere basso il rischio senza rinunciare a far fruttare il capitale, è fondamentale avere un lungo orizzonte temporale (di almeno dieci anni). In aggiunta si può ricorrere chiaramente anche alla – tanto sponsorizzata e declamata – diversificazione. Anche in questo caso non significa che va investito tutto e subito. Ci si può per esempio esporre con una certa gradualità ai mercati obbligazionari e azionari.

Il problema dell’azionario, tutti lo sanno, è che è rischioso, come del resto tutte le tipologie di investimento nei mercati. A lungo termine si è rivelato molto redditizio nella maggior parte dei casi. Nessuno può prevedere il futuro, ma si può provare a farlo affidandosi ai dati statistici.

Facendo due calcoli, si scopre che la probabilità di rendimento positivo sull’indice S&P 500 su periodi “rolling” di cinque anni è alta. A 10 anni le possibilità di perdere capitale scendono al 5%. Ci sono stati periodi durante i quali l’indice allargato è stato negativo, certo, ma come si vede dalla tabella qui sotto riportata, sono molto più rari (a destra si trovano i rendimenti positivi).

Allungando lo spazio temporale si riducono i rischi di perdite. Di norma l’azionario Usa statisticamente è un buon punto di partenza. Investendo nell’S&P 500 per cinque anni si avrebbe poco meno dell’85% di possibilità di ottenere rendimenti positivi. Sull’arco di dieci anni, la percentuale sale ulteriormente avvicinandosi al 95%.

Figli: si può anche investire nella loro educazione

Alessandro Bertagna, consulente finanziario e fondatore di InvestireConsigliato.com, su Quora fa un ragionamento più ampio che va oltre il mondo della finanza. “Un percorso universitario di una ottima università” è fondamentale. Però può risultare molto costoso per una famiglia normale.

“Anche 35mila euro, o più se poi aggiungiamo master e altra formazione per migliorare il curriculum”. Il vantaggio è che se i bambini sono piccoli c’è almeno un decennio di tempo per fare crescere le risorse. “Dargli la produttività corretta è un’opportunità di far crescere i nostri soldi con il rendimento potenziale ottenibile sui mercati”.

Mettendo i risparmi sotto il materasso il problema è che il rendimento di facciata ottenuto è pari al rischio corso: zero. In realtà, andando a scavare, si scopre che ogni anno si perde anche il valore dell’inflazione. Secondo i calcoli di Bertagna, tempo dieci anni e “si può arrivare a perdere il 20% a livello reale“.

S&P 500 e Buoni postali: differenze

Con i buoni postali, i rendimenti su un investimento decennale saranno anch’essi inferiori all’inflazione, seppur con un minimo di rendimento nominale. Chi invece decide di investire nei mercati finanziari con strumenti diversificati dovrebbe riuscire a fare crescere nel tempo i propri soldi, “con un rendimento potenziale superiore all’inflazione“.

Dieci anni anni e oltre sono il tempo “adeguato per avere aspettative positive a questi strumenti”, sottolinea il consulente finanziario. Investendo alla nascita mille dollari sull’S&P 500 – i primi 500 titoli per dimensioni negli Stati Uniti – ci sono calcolatori che mostrano quanto si otterrebbe. Chi ha 35 anni oggi avrebbe si ritroverebbe ora in tasca 47.000, “non una brutta crescita“.

“Il tempo è una risorsa, anche poche risorse, magari costanti nel tempo possono dare ottimi risultati su tempi lunghi”.

Confrontarsi con più intermediari per valutare a chi dare fiducia “è la tua più grande opportunità per costruire un futuro sereno ai tuoi figli dandogli le migliori possibilità tutelando le tue risorse e il tuo budget familiare”, conclude Bertagna.

I libretti di risparmio consento di parcheggiare la liquidità a fronte di costi di gestione assenti o tendenzialmente bassi. Si può versare e prelevare in qualsiasi momento ma si ottiene generalmente un tasso d’interesse basso, pari allo 0,01% lordo nel caso dei Libretti proposti da Poste Italiane. Sui libretti postali oltretutto si paga l’imposta di bollo se la liquidità media è maggiore o uguale a 5.000 euro: vero che sugli investimenti si paga lo 0,2%, però con rendimenti tendenzialmente decisamente più interessanti.

Buoni fruttiferi postali non sono più tanto convenienti

Come ricorda Moneyfarm, i Buoni Fruttiferi Postali non raddoppiano o triplicano più il capitale. Ce ne sono di dedicati ai figli minorenni (BFP Minori) ma questi hanno tassi che variano di anno in anno su livelli bassi. A partire dal 18 febbraio 2016 variano dallo 0,25% lordo del primo anno e mezzo allo 0,5% del diciottesimo anno. Si può sempre chiedere il rimborso anticipato ma il libretto postale è intestato al minore e servirà quindi l’autorizzazione del Giudice Tutelare per farlo.

A questo punto secondo Moneyfarm conviene piuttosto un Piano di Accumulo di Capitale (PAC). Permettendo di versare regolarmente una somma prefissata in un “veicolo di investimento”, come per esempio un fondo o una Gestione Patrimoniale”, ha il vantaggio di diluire nel tempo l’acquisto di strumenti finanziari. Di conseguenza i vari ingressi sul mercato sono molteplici e avvengono in momenti diversi.

“Da una parte hai buone probabilità di ridurre il prezzo medio di acquisto di tali strumenti e dall’altra contieni il rischio dell’investimento riducendo la volatilità”, osserva Moneyfarm. Il risultato è “ un’efficienza maggiore del tuo investimento“. Anche “durante le peggiori crisi dei mercati finanziari, le perdite sono decisamente limitate”.

Per chi vuole stare lontano dai prodotti finanziari

Le priorità per chi ha un capitale da investire ma non vuole né rischiare, né diventare ricco sono le seguenti:

  • Avere un’assistenza sanitaria
  • Avere una pensione decente
  • Lasciare tutto ai figli
  • Combattere l’inflazione

Gianluca Pistore, LM in Economia e Diritto con tesi in Matematica Finanziaria, suggerisce di aprire un piano pensionistico integrativo (riscattabile ed ereditabile al 100%). Di contrarre un’assicurazione sanitaria su tutta la famiglia. Di fare investimenti a capitale garantito con obiettivo di rendita di almeno il 2% annuo. A quel punto mancherà solo l’ultimo passo: andare da un promotore finanziario e da un assicuratore seri.