Economia

Inflazione UE in calo: dati sotto le aspettative

L’inflazione nella zona euro è diminuita più del previsto a maggio, secondo le cifre flash, che hanno mostrato un calo del tasso di inflazione annuale complessivo del blocco al 6,1% rispetto al 7% di aprile. Questo dato rappresenta il livello più basso dal febbraio 2022. Gli economisti si aspettavano una lettura di maggio del 6,3%.

Anche l’inflazione core, che esclude energia e alimentari, è scesa più del previsto al 5,3% rispetto al 5,6% precedente.

Quali stati hanno trainato l’inflazione a ribasso?

La diminuzione dell’inflazione è stata riscontrata anche in Germania e in Francia a maggio, secondo i dati diffusi, grazie a una diminuzione dei prezzi rispetto al mese precedente. Gli aumenti dei prezzi nelle maggiori economie dell’area dell’euro sono ora ai minimi degli ultimi 12 mesi.

Anche in Spagna e in Italia è stato osservato un rallentamento dell’inflazione secondo i dati nazionali. I mercati finanziari hanno reagito in modo moderato all’annuncio della zona euro, con le azioni europee che hanno registrato un aumento e l’euro che si è apprezzato rispetto al dollaro USA e alla sterlina britannica.

Tuttavia, nonostante la diminuzione, la presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde ha affermato in un discorso ad Hannover che l’inflazione è ancora considerata “troppo alta” e “destinata a rimanere tale per troppo tempo”.

Ulteriori aumenti dei tassi

La BCE si riunirà il 15 giugno per prendere l’ultima decisione di politica monetaria, dopo aver gradualmente aumentato il tasso di riferimento dal -0,5% di un anno fa al 3,25% di maggio, raggiungendo così il livello più alto dal novembre 2008.

La BCE non ha fornito indicazioni sul futuro dopo la riunione di maggio, ma ha sottolineato che le pressioni sui prezzi di fondo rimangono forti. Lagarde ha dichiarato:

“Dobbiamo continuare il nostro ciclo di rialzi fino a quando non saremo sufficientemente fiduciosi che l’inflazione sia sulla buona strada per tornare al nostro obiettivo in modo tempestivo”.

Ha anche aggiunto che bisogna valutare attentamente l’efficacia della politica monetaria sulle condizioni di finanziamento, sull’economia e sull’inflazione. I mercati monetari si aspettano altri due aumenti di 25 punti base da parte della BCE, uno a giugno e un altro a luglio o settembre.

Il presidente della Bundesbank, Joachim Nagel, ha affermato la scorsa settimana di prevedere “diversi” ulteriori aumenti per controllare l’inflazione.

Bert Colijn, economista senior della zona euro presso la banca olandese ING, ha commentato che molti fattori chiave dell’inflazione sono migliorati negli ultimi mesi, il che si riflette nei dati attuali. Colijn ha inoltre previsto un “periodo di disinflazione più significativo” durante l’estate, poiché l’inflazione energetica diminuisce bruscamente a causa degli effetti base. Tuttavia, ha espresso preoccupazione per la tendenza al rialzo dei salari.

Secondo Richard Flax, Chief Investment Officer di Moneyfarm, il rallentamento dell’indicatore principale è stato principalmente causato dalla diminuzione dei costi dell’energia. Tuttavia, Flax ritiene che ciò non impedirà alla Banca Centrale Europea (BCE) di procedere con ulteriori aumenti dei tassi.

L’esperto ha sottolineato che la persistente inflazione di base potrebbe spingere la BCE a prolungare il ciclo di rialzi, che già di per sé è senza precedenti. È possibile che la BCE decida di aumentare ulteriormente i tassi di interesse di 25 punti base tra due settimane, nonostante i segnali di rallentamento della crescita e le possibili pressioni sul sistema finanziario. Questa prospettiva è stata espressa da Flax in una nota.

Inoltre, Flax ha evidenziato come l’aumento delle misure restrittive della politica monetaria stia mettendo a dura prova la resilienza delle famiglie e delle imprese dei 20 Stati membri. Mercoledì, la BCE ha riconosciuto che questa politica restrittiva può generare una certa vulnerabilità nel sistema finanziario.