Economia

Il gas schizza sopra i 300 euro. Ecco il piano di risparmio del governo per l’inverno

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Resta alta la tensione sui prezzi del gas. Fin dai primi scambi ad Amsterdam, il future sul gas naturale resta sui massimi e ritocca il suo record a 302 euro al megawattora, più di dieci volte il valore storico. Dopo poco meno di un’ora di scambi, resta poco sotto i massimi a 299,75 euro. Uno scenario che che fa paura soprattutto alla luce di un eventuale stop delle forniture da Mosca, che da qualche settimana sono stati ridotti rispetto alle richieste.

Il piano del Governo: nessun razionamento in programma

Mentre i prezzi aggiornano i massimi, il governo lavora al piano di risparmio energetico. Un piano che avrà un’intensità crescente a seconda della quantità di gas che potrebbe venire eventualmente mancare ma che, almeno per ora, non prevede razionamenti sui consumi domestici.

Ai cittadini sarà però suggerito, attraverso una diffusa campagna pubblicitaria, che partirà in modo più deciso a settembre,  e che poggerà in parte sulla moral suasion, per spingere i cittadini a fare attenzione.

Spostare l’accensione dei riscaldamenti di 15 giorni, ridurla di un’ora al giorno e di un grado di temperatura – hanno calcolato gli esperti – consente di risparmiare quasi 2,7 miliardi di metri cubi di gas annui. E di alleggerire altrettanto le bollette da pagare. Ma, sicuramente, non saranno previsti obblighi.

Anche sul fronte delle imprese, le indicazioni non sono precise, ma appare chiaro, che come prevedono i diversi passi della procedura di allarme, i primi risparmi saranno condotti tramite le imprese cosiddette ‘interrompibili’, ovvero quelle che possono modificare i cicli di produzione senza danni. Per questo il Mite lancerà una manifestazione di interesse per le aziende che sono disponibili a interrompere il ciclo di produzione e, molto probabilmente, questo sarà accompagnato da incentivi.

Cosa significa in pratica? Se l’inverno fosse particolarmente rigido, o la Russia dovesse bloccare del tutto le forniture, l’azienda dovrà fermare per due o tre giorni la propria produzione.

Attenzione sul prezzo del gas

Al momento l’inverno sembra messo al riparo. Le importazioni dalla Russia valevano circa il 40% del fabbisogno: ora circa la metà. Ma gli stoccaggi proseguono a buon ritmo. Hanno superato quota 80% e si prevede il raggiungimento del 90% entro ottobre. L’attenzione più che alle forniture è concentrata sul prezzo del gas. Su questo fronte, la strategia si muove su due livelli, quello europeo e quello nazionale. L’Italia è una ferma sostenitrice dell’introduzione di un tetto al prezzo del gas a livello europeo. Che inizialmente vedeva alcuni Paesi contrari.

La stessa presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha manifestato la sua disponibilità a trovare un punto di caduta tra i 27 Paesi membri che possa prevederlo entro l’autunno, quando si accenderanno i caloriferi e i consumi energetici aumenteranno fino a fine marzo. Il tetto al prezzo si applicherebbe a tutto il gas in Europa, quindi a quello prodotto da Olanda (finora contraria al tetto al prezzo del gas), Norvegia e anche alla Russia, se non dovesse interrompere le forniture. Un prezzo che, secondo gli addetti al settore, dovrebbe comunque essere più alto dell’anno scorso, ma non a questi livelli, in modo tale da garantire la sostenibilità del sistema sia dalla parte di chi vende sia da quella di chi compra.

Contemporaneamente, l’Italia dovrà accelerare sulle fonti rinnovabili e certamente contare sui due rigassificatori in mare che il governo ha programmato.