Editoriali

Chi specula su gas e spread, non è tutta colpa di Putin

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Spread e Btp rappresentano storie diverse di speculazione. Per il gas i prezzi sono gonfiati guardando alla guerra e alle scelte di Vladimir Putin. Per lo spread, invece è la politica, probabilmente, la vera protagonista. C’è l’idea che possa esserci qualcuno che ne stia approfittando alla vigilia delle elezioni italiane.

Sia nell’uno che nell’altro caso ci vorrebbe un intervento netto, chiaro, alla “Whatever it takes” di Draghi tanto per capirci.

Ma l’Europa non c’è, la BCE non è più abbastanza forte e autoritaria come in passato, così la speculazione vince. Ci sono segnali chiari in tal senso ed esempi che indicano chiaramente quello che sta succedendo.

Così, uno come Warren Buffett non si lascia sfuggire l’occasione aumentando di miliardi i suoi investimenti nel settore energetico. Con la sua Berkshire Hathaway ha avuto l’autorizzazione ad acquistare fino al 50% di azioni del colosso petrolifero Occidental Petroleum. All’ufficialità della notizia le azioni di Occidental Petroleum sono salite del 10%, un rialzo che porta la crescita in Borsa del titolo, dall’inizio dell’anno, ad oltre 145%.

Ma non è solo Occidental Petroleum a crescere sia in Borsa sia in termini di fatturato che di utili. Moltissimi titoli legati al mondo dell’energia, soprattutto quelli legati al gas, stanno registrando extra-guadagni ed extra-rendimenti che, definire straordinari è un eufemismo. Negli ultimi giorni l’accelerazione è stata violentissima.

Ma quello che sta crescendo a dismisura è il prezzo pagato dai consumatori domestici del gas naturale. Alla fine del 2019, come riportato dai report di Arera (l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente) il costo in bolletta del gas era di 27,51 euro per mc. Oggi, siamo passati a 114,03 euro al mc con una crescita di oltre 4 volte.

 

 

Non è solo colpa di Putin. Ecco chi specula su gas e spread

 

E’ giustificato un rialzo così importante?

Tutti hanno paura della guerra, della sospensione delle forniture di gas a causa del conflitto in corso. Ma è proprio colpa di Putin o qualcuno sta approfittando della situazione per speculare in maniera straordinaria e ottenere ritorni da sogno?

Guardiamo alla cronaca: i rialzi delle ultime ore del prezzo del gas sono soprattutto legati alla notizia dello stop temporaneo di tre giorni all’erogazioni del gas per manutenzione. Il lavoro programmato comincerà il 31 agosto, ed è stato ufficializzato da Gazprom.

Molti analisti hanno dubbi sulla riapertura dopo la manutenzione o addirittura pensano che possa essere soltanto una scusa per mettere in difficoltà l’occidente.  Ma se osserviamo il recente passato lo scenario appare diverso da come viene dipinto.

A guardare i dati sul sito Nord-stream emergono considerazioni molto chiare: le chiusure per manutenzioni ci sono sempre state, esattamente come si sta facendo in queste ore. Anzi, nel 2022 i dati ci dicono che siamo sotto la media.

 

A fine luglio, nel 2018 erano stati 14 i giorni di chiusura; 15 nel 2019; 12 nel 2020; 10 nel 2021; 10 nel 2022. Insomma, Nord-stream e Gazprom stanno facendo esattamente ciò che hanno sempre fatto: garantire, almeno fino a prova contraria, il trasporto del gas naturale proveniente dalla Russia occidentale che poi viene distribuito nella rete del gas europeo.

 

E allora perché tanto allarme se non per speculare sul prezzo del gas?

Le autorità di controllo dovrebbero intervenire. Se, come crediamo, il 3 settembre prossimo le attività di Nord-stream riprenderanno regolarmente, tutto quello che sta accadendo al prezzo del gas ha soltanto un’identità speculativa, niente di più.

Ma una situazione del genere non è più sostenibile. E’ ora che le autorità europee, se esiste un’autorità europea, intervengano in maniera decisa sui mercati nei confronti di chi specula. Non si possono più giustificare rialzi così importanti come quelli a cui stiamo assistendo. Non si possono più giustificare interventi sulla spesa pubblica che servono a difendere le famiglie ma che fanno crescere un debito, quello italiano, che giorno dopo giorno si fa sempre più insostenibile.

E lo spread? Al momento in cui scriviamo questo articolo (circa le 12 di oggi) sta sfiorando i 236 punti con una crescita odierna del 2,23% che porta il rialzo, dall’inizio dell’anno, a 63,73%.

E’ giustificato anche tutto questo?

Se il debito pubblico italiano è ancora sotto la tutela della BCE, perché la speculazione ne approfitta? Che cosa si aspetta a “ricordare ai mercati” che non dovrebbe esserci spazio per speculazioni come quelle che stiamo vedendo?

A meno che, qualcuno non stia pensando di utilizzare lo spread come deterrente politico, come arma di uno schieramento contro l’altro. Del resto, è già successo in passato. Tuttavia, e ne parlerò più dettagliatamente sul nuovo numero di Wall Street Italia in uscita nei prossimi giorni, sono proprio i politici italiani a dover dare quel senso di maturità che finora non hanno dimostrato di avere. E’ arrivato il momento della verità e della responsabilità. Se ci fossero veri leader, uno alla Winston Churchill, farebbero discorsi diversi come il suo famosissimo: “Non prenderanno mai Piccadilly” …

 

 … per ogni uomo su questa Terra la morte arriva presto o tardi; e come può meglio morire un uomo, se non affrontando anche i rischi per le ceneri dei suoi padri e per i tempi dei suoi Dei?

 

Viviamo tempi difficili, estremamente complicati, ci sono guerre in corso, vari tipi di guerre. L’unica guerra inaccettabile è quella dell’irresponsabilità. Diteci la verità, è arrivata l’ora di farlo.