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HILLARY CLINTON ATTACCA L’ ECCESSO DI DEBITO USA

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Hillary Rodham Clinton, candidata alla Casa Bianca, ha detto di essere preoccupata per il livello del debito degli Stati Uniti, accusando l’amministrazione Bush di essere stata negli ultimi sei anni “fiscalmente irresponsabile”. “Il crollo di Wall Street di martedì – ha detto – dovrebbe essere un campanello d’allarme sui rischi che incombono sulle economie”.

E’ la prima volta che un candidato alle elezioni presidenziali (che si tengono nel novembre 2008) sceglie con tanta enfasi un tema economico-finanziario per interventire nel dibattito interno e internazionale. La Clinton, senatore dello stato di New York, ha parlato in diretta dagli schermi della TV CNBC e ovviamente a Wall Street non e’ passato inosservato il fatto che cio’ avvenga dopo 3 giorni di turbolenza sulle borse e sui mercati finanziari.

La moglie dell’ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton, nei sondaggi al momento candidata n. 1 del partito democratico per la nomination alla Casa Bianca, ha scritto una lettera al ministro del Tesoro Usa, Henry Paulson, e al chairman della Federal Reserve, Ben Bernanke, sostenendo che gli Stati Uniti devono cominciare ad affrontare seriamente la questione del defict fiscale. “Soprattutto se dipendiamo da nazioni che ogni giorno acquistano centinaia di miliardi di dollari del debito americano”, ha detto la Clinton.

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Poiché paesi come Cina, Giappone e molte nazioni dell’Opec sono possessori di $2,2 trilioni del debito americano (cioé il 44% del totale) e’ necessario, secondo Hillary Clinton, che Washington ponga nuove condizioni e cominci a monitorare attentamente il “modo di fare business” di questi paesi, al fine di evitare che siano in grado di “condizionare” finanziariamente i mercati Usa, che rischiano di essere troppo “dipendenti” dall’estero. Il suggerimento e’ di stare attenti a vendere miliardi di Titoli del Tesoro Usa (Treasury) a paesi che violano continuamente le leggi americane sulla proprietà intellettuale e sulla privacy.