Società

Gualtieri, com’è andata la discussione del Mes nella commissione presieduta da Bagnai

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Si è tenuta presso la commissione Finanze del Senato la discussione della riforma del Fondo Salva Stati (o meglio, Meccanismo europeo di stabilità, Mes): protagonista dell’incontro il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. A presiedere l’incontro sarà il senatore leghista Alberto Bagnai, noto per le sue posizioni assai critiche nei confronti dell’euro. (Tutti gli aggiornamenti in coda all’articolo).

Al termine dell’incontro il ministro, decisamente combattivo nel respingere ogni critica sulla riforma del Mes, ha diramato una nota ufficiale:

“In relazione ad alcune polemiche pretestuose che hanno fatto seguito alla mia audizione in Senato sul Meccanismo Europeo di Stabilità, voglio ribadire quanto da me chiaramente detto:

  1.  il 13 giugno del 2019 l’eurogruppo ha raggiunto un ampio consenso su una bozza di revisioni al trattato Mes;
  2. il 21 giugno i leader all’Eurosummit hanno preso atto delle revisioni proposte e invitato l’eurogruppo a continuare i lavori su tutti gli aspetti della riforma e del pacchetto più generale che comprende anche la capacità di bilancio per la convergenza e la competitività e la roadmap per il completamento dell’Unione bancaria. Questo riferimento alla logica di pacchetto è stato inserito su richiesta dell’Italia e a sua volta riflette la richiesta del Parlamento di riservarsi di esprimere la valutazione finale sulla base di tutti gli elementi del suddetto pacchetto;
  3. il consenso definitivo e formale del governo alla riforma del Mes e al pacchetto non è ancora stato espresso;
  4. come ho detto in Commissione, se da un lato il testo non è ancora stato firmato e sono tuttora in corso discussioni e negoziati su aspetti minori interni ed esterni al trattato, la mia valutazione che non ci sia reale spazio per emendamenti sostanziali è di natura politica e non giuridica, in quanto come è noto in questa procedura vige la regola dell’unanimità;
  5. poiché il testo di riforma del Mes definito a giugno non presenta profili critici per l’Italia, sarebbe bene concentrare l’attenzione sugli altri aspetti del pacchetto, in linea con le indicazioni del Parlamento”.

Nel corso dell’audizione è stato contestato il fatto che il testo della riforma Mes non potrà essere emendato, se non per aspetti secondari. Il Parlamento avrà comunque facoltà non ratificare il trattato di riforma. In tal caso la riforma non sarebbe approvata: essa, infatti, richiede unanime consenso.