NEW YORK (WSI) – Da quando sono usciti i risultati scioccanti del referendum sulla Brexit, l’ex presidente della Federal Reserve Alan Greenspan va ripetendo in tv che una crisi nel mondo occidentale è imminente. Ora dopo la Brexit ha rispolverato la sua teoria secondo cui tornare al sistema aureo sarebbe una soluzione a tutti i mali. E di problemi ce ne sono tanti e di gravi secondo il navigato banchiere ed economista americano.
“È il periodo peggiore da quando sono in carica. Non ho mai visto nulla di simile, compresa la crisi del 1987 quando il Dow Jones ha perso il 23%. L’effetto corrosivo non se ne andrà. Mi piacerebbe trovare qualcosa di positivo da dire”, ma non c’è, ha detto alla CNBC Greenspan.
L’economista non si stava riferendo all’uscita dei britannici dall’Unione Europea o all’esodo delle banche dalla City londinese, bensì ai problemi economici degli Stati Uniti. Questo è successo venerdì scorso, il giorno successivo ai risultati del voto popolare sulla Brexit.
Più di recente Greenspan ha concesso un’intervista lunga 30 minuti a Bloomberg in cui gli è stato chiesto espressamente un commento sul referendum britannico. Secondo l’ex banchiere centrale il premier britannico David Cameron ha fatto male i suoi calcoli e ha commesso un grave errore a indire un referendum (la costituzione britannica prevede che solo il governo possa prendere una decisione simile).
La decisione ha portato a un “esito pessimo sotto tutti gli aspetti”. “Poteva essere evitato”. Secondo Greenspan “siamo all’alba di una crisi che durerà a lungo“. La Scozia terrà un altro referendum per uscire dal Regno Unito e riunificarsi all’Ue e probabilmente anche l’Irlanda del Nord seguirà lo stesso cammino.
Al contempo l’Eurozona rimane un’istituto “estramamente vulnerabile”, soprattutto per via dell’inclusione della Grecia. Rappresenta un “peso nocivo” nel bel mezzo di un’area economia molto importante.
Paradossalmente la stessa area euro che ha trascorso ore e ore facendo il possibile per preservare l’unione e mostrare quando irreversibile e indissolubile essa sia, ora si ritrova in una crisi perché al Regno Unito è bastata una sola notte di tempo per abbandonare l’Europa. Fortunatamente Londra non faceva parte dell’area della moneta unica, altrimenti adesso i giochi sarebbero finiti (“game over”).