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Grecia, troika spaccata. Germania voterà per prestiti

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ROMA (WSI) – Sui mercati, la trepidazione per il destino della Grecia rimane. D’altronde l’accordo raggiunto con l’Eurogruppo sembra sempre di più di facciata e le tensioni soprattutto tra Atene e Berlino permangono. Reuters riporta che i parlamentari tedeschi sarebbero intenzionati ad approvare nella giornata di domani, al Bundestag, l’estensione dei prestiti a favore della Grecia con una maggioranza anche notevole. Tuttavia, di base molti temono che il governo Tsipras non rispetterà gli accordi.

Lo stesso ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble non ha nascosto le proprie preoccupazioni, tanto che Reuters ha riportato anche che il ministro ha detto al partito dei cristiano-democratici (della cancelliera Merkel), che l’estensione dei prestiti potrebbe essere anche ritirata in mancanza di impegni da Atene.

Tra i parlamentari alcuni, che hanno preferito scegliere l’anonimato, hanno riferito che Schaeuble ritiene che il ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis “metta a dura prova la solidarietà dei partner europei”.

Proprio ieri Varoufakis aveva ammesso che nell’immediato la liquidità c’è; ma anche che la Grecia “avrà problemi” a rispettare le scadenze di pagamenti dei prossimi mesi con l’Fmi e la Bce.

Inoltre stamattina il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble ha avvertito: la Grecia non vedrà “nemmeno un euro” fin quando non avrà ottemperato a tutti gli impegni presi. “Se li attuano, allora potranno ricevere i versamenti rimanenti e se non li attuano non ci sarà nessun versamento”.

La minaccia Grexit è lungi dall’essere stata archiviata. Tutt’altro, dal momento che, se al fine di evitare la bancarotta e il default che si sarebbero verificati altrimenti il 1° marzo i ministri delle finanze dell’Eurozona hanno dato il loro ok, la troika monitorerà a partire da subito le misure di austerity che la Grecia a suo avviso dovrà portare a compimento nel mese di aprile.

E il quadro si è fatto più complicato, dal momento che la troika è spaccata. La Bce, l’Fmi e l’Ue (i tre membri della troika) hanno sì accettato le proposte presentate dal governo Tsipras come valido punto di partenza, ma la Bce e l’Fmi non hanno mancato di esprimere alcune riserve.

La Bce, con la lettera di Mario Draghi; l’Fmi con una nuova lettera firmata dal direttore Christine Lagarde. Lagarde, così come Draghi, ha scritto al presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, definendo le nuove proposte di Atene insufficienti.

Anche in questo caso, il numero uno del Fondo ha riconosciuto che le proposte sono state “complete in modo sufficiente da poter essere considerate alla stregua di un valido punto di partenza” per le trattative. Ma “in diversi punti, inclusi forse quelli più importanti, la (proposta della Grecia) non dà rassicurazioni in modo chiaro sull’intenzione del governo di mettere in atto le riforme previste nel programma esistente di bailout”.

Lagarde si è riferita in particolare alla necessità di riformare il sistema pensionistico e fiscale, di lanciare le privatizzazioni e aprire quei mercati che sono ancora chiusi. Queste misure sono “cruciali per la capacità della Grecia di soddisfare gli obiettivi di base del suo programma sostenuto dai fondi”.

In tutto questo il quotidiano tedesco Rheinische Post scrive oggi di ritenere che la Grecia riceverà il suo terzo bailout questa estate, per un ammontare di almeno 20 miliardi di euro. Lo stesso quotidiano segnala che a suo avviso potrebbero arrivare a quota 60 i parlamentari tedeschi che dopodomani venerdì, in occasione del voto del Bundestag sugli aiuti alla Grecia, potrebbero ribellarsi all’estensione dei prestiti per quattro mesi. (Lna)

FONTE WSJ