Società

Governo verso la crisi, Lega: “unica alternativa sono le elezioni”

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Si fa sempre più vicina la crisi di governo. Dopo il voto sulla Tav al Senato che ha certificato la spaccatura tra Lega e M5S, la Lega nega l’ipotesi di un rimescolamento dei ministri per proseguire con il governo giallo-verde e dice no anche a ogni idea di governo tecnico.

“Ogni giorno che passa è un giorno perso, per noi l’unica alternativa a questo governo è ridare la parola agli Italiani con nuove elezioni”ribadisce la Lega: “Mai chiesto né chiederemo poltrone, lontani da qualsiasi ipotesi di rimpasto di governo“. “C’è la consapevolezza e la presa d’atto che, dopo le tante cose buone fatte, da troppo tempo su temi fondamentali per il Paese come grandi opere, infrastrutture e sviluppo economico, shock fiscale, applicazione delle autonomie, energia, riforma della giustizia e rapporto con l’Europa – si fa osservare – tra Lega e 5 stelle ci sono visioni differenti”. “Il voto di ieri sulla Tav ne è solo l’ultima, evidente, irrimediabile certificazione. L’Italia ha bisogno di certezze e di scelte coraggiose e condivise, inutile andare avanti fra no, rinvii, blocchi e litigi quotidiani”, rimarca il partito di Salvini.

Quota mattina intanto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha avuto un incontro al Quirinale con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.  Il colloquio  –  a quanto di apprende – sarebbe stato informativo, per fare “il punto della situazione”. Non si sarebbe parlato di apertura di crisi e tanto meno di dimissioni.

Secondo quanto riferisce l’Adnkronos, tra le ipotesi in ballo, Matteo Salvini, nelle ultime ore, starebbe valutando di ritirare dal governo i ministri leghisti. Questa opzione sarebbe subordinata al passo indietro del premier Giuseppe Conte. Se lui non lascia, ritiriamo i nostri ministri dal governo, sarebbe il ragionamento sul tavolo, con uno scenario atteso tra oggi e domani.

Luigi Di Maio intanto hanno annullato tutti gli impegni e sono a Roma.  “Noi al governo non per chiedere poltrone, ma per tagliarle” “I giochini di palazzo non ci sono mai piaciuti e questo dibattito sulle poltrone inizia a stancarmi. Siamo andati al governo non per chiederle, ma per tagliarle. E lo abbiamo messo nero su bianco nel contratto, insieme alla Lega”, ha scritto scrive su Facebook il vicepremier Luigi Di Maio, ricordando che a settembre si vota sulla legge costituzionale che taglia il numero dei parlamentari.