Economia

Governo: Pd spaccato, Delrio apre al M5S ma Zingaretti non ci sta

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Cinque i punti indicati da Luigi Di Maio per cambiare l’Italia e annunciati a Varsavia durante la kermesse di Kukiz’15, uno dei 5 movimenti alleati ai Cinque stelle per le europee e dal Partito democratico è Graziano Delrio che tende la mano ai Cinque Stelle. Ma poi ritratta.

Sul salario minimo siamo d’accordo, lo abbiamo proposto per primi: certo andrebbe discusso come realizzarlo. Per noi va fatto in accordo con i sindacati. Sul taglio degli stipendi (dei parlamentari, ndr) diciamo che serve loro per recuperare qualche punto nei sondaggi: se accettassero di discuterne seriamente si potrebbe trovare un’intesa. Conflitto d’interessi? Assolutamente sì, ma deve riguardare tutti, anche la trasparenza di piattaforme informatiche e la manipolazione dei dati.

Parole che hanno provocato una reazione a catena all’interno dello stesso Pd. In primis il segretario Nicola Zingaretti ha preso le distanze.

Per noi la prima cosa da fare in Italia è aumentare i salari delle persone perché le famiglie non ce la fanno più. Salvini e Di Maio hanno la stragrande maggioranza dei parlamentari, ma la loro incapacità di attuare provvedimenti concreti per lo sviluppo del Paese è impressionante. Ora è tempo di voltare pagina, di creare lavoro giusto.

La replica del diretto interessato, Luigi Di Maio, non si è fatta attendere.

I temi che ho lanciato ieri sono nel contratto di Governo ma credo che bisogna accelerare su quei temi. E’ chiaro ed evidente che gli interlocutori sono le forze di governo. Poi se il Pd vuole votare quelle proposte avrà l’occasione di redimersi da quanto non ha fatto in questi anni”.

“Se devo redimermi io vado in chiesa non faccio accordi con Di Maio. Non si prendono certo lezioni da lui. Invito il vicepremier a non occuparsi del Pd e a preoccuparsi dei danni che il suo Governo sta provocando al Paese”.

Così l’ex ministro dello Sport Luca Lotti a cui si aggiunge Maria Elena Boschi:

Di Maio vuole dialogare con il Pd se il Pd ‘si redime’. Ma su cosa vuole dialogare il capo di un partito assistenzialista, giustizialista, incompetente che ha portato l’Italia in recessione?

Alla fine Delrio è tornato indietro sui suoi passi.

Se c’è qualcuno che deve chiedere scusa dei propri errori e dei danni causati al Paese questo è Di Maio con il suo alleato Salvini di cui si vergogna. Il governo ha messo in ginocchio l’Italia e non ha una strategia per rimediare. Noi tifiamo per l’Italia e vogliamo che i problemi si risolvano. Per questo abbiamo sempre dialogato in Parlamento. Ma con un governo che continua sulla strada della incompetenza e dell’arroganza la strada è chiusa