Economia

Dietrofront governo sul Pil: crescita rivista a zero

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Il Governo fa un passo indietro sulla crescita dell’economia italiana per quest’anno.

Secondo il Il Sole 24 Ore, l’esecutivo si appresta a ridurre allo 0,1% dall’1% stimato solo a dicembre scorso la proiezione di crescita del Pil a politiche invariate di quest’anno. Si tratta delle previsioni contenute nella legge di bilancio. In base alla revisione, il deficit di conseguenza lieviterebbe al 2,4%.

Sono queste le proiezioni di base, ancora provvisorie, del nuovo Def. I ritocchi alle stime tendenziali legati al pacchetto crescita difficilmente potranno superare il decimale, precisa il quotidiano, indicano un obiettivo di crescita dello 0,2% e di un deficit pari al 2,3%.

Decreto crescita: super-ammortamento e IMU

In un contesto di rallentamento del Pil, il governo punterebbe sul ‘decreto crescita’ per tener fede agli obblighi assunti con l’Europa senza ricorrere ad una manovra correttiva. Lo rivelano indiscrezioni di Reuters, secondo cui provvedimento sarà esaminato venerdì in consiglio dei ministri, al ritorno dalla missione in Asia del ministro dell’Economia, Giovanni Tria.

Il testo, di cui l’agenzia di stampa ha letto in anteprima una copia, contiene lo sblocco di 450 milioni per gli investimenti di Province e comuni, nuove semplificazioni in materia di appalti e la reintroduzione del super-ammortamento al 130% sull’acquisto di beni strumentali. Ma anche aiuti alle attività di edilizia e più sconti sull’IMU per i capannoni.

Il pacchetto di misure dovrebbe portare “a una semplificazione della mini-Ires con uno sconto più basso ma per tutti, al ripristino del superammortamento e ad alzare” probabilmente al 50% “la deducibilità dell’Imu sui capannoni“, ha detto il viceministro all’Economia. Massimo Garavaglia ha precisato che il provvedimento dovrebbe arrivare sul tavolo del Cdm venerdì prossimo.

Tesoro e ministero dello Sviluppo lavorano inoltre alla proroga al 2023 dal 2020 del credito fiscale in ricerca e sviluppo, a misure per facilitare le cartolarizzazioni di inadempienze probabili e al rafforzamento del sistema di garanzie pubbliche sui finanziamenti alle imprese.