ROMA (WSI) – Standard and Poor’s ritiene che le testimonianze nell’ultima udienza del processo della piccola procura di Trani contro i grandi della finanza tra cui l’agenzia per presunta manipolazione dei mercati e attacco all’Italia nel 2011, dimostrino come “le teorie cospirative a supporto delle accuse” contro l’agenzia “sono in realtà prive di qualsiasi fondamento”.
“Finora nessuno dei testimoni ha confermato le tesi dell’accusa e in realtà molte delle dichiarazioni rese dai testimoni dell’accusa durante le udienze sono state a favore di Standard & Poor’s”.
Il Senatore Mario Monti, dice l’agenzia, “ha confermato di non aver criticato in nessun modo l’azione di rating di S&P del 13 gennaio 2012 e, come dichiarato in un’intervista al Financial Times del 18 gennaio 2012, in realtà concordava con l’analisi di Standard & Poor’s sui fattori che determinarono il downgrade dell’Italia e di altri 8 paesi dell’Eurozona”.
L’accusa contro Fitch e Standard and Poor’s del pm Michele Ruggiero della piccola provincia pugliese (leggi qui l’identikit dei giudici che hanno sfidato il big della finanza mondiale) è di manipolazione del mercato, perché le agenzie di rating attraverso le loro valutazioni contribuirono cinque anni fa a destabilizzare il mercato dei titoli di Stato, facendo schizzare lo spread tra Btp e Bund oltre quota 500 nel giro di pochi mesi. Portando alle dimissioni obbligate dell’allora premier Silvio Berlusconi, che venne sostituito dal governo tecnico guidato dal professore della Bocconi Monti.
Per Elio Lannutti, presidente di Adusbef, associazione a tutela dei consumatori da lui fondata, “Standard & Poor’s si autoassolve, affermando che il processo sarebbe basato su teorie cospirative invece che su fatti e prove evidenti, che dovranno essere valutate dai giudici”. In realtà, secondo il politico passato da Italia dei Valori al MoVimento 5 Stelle, dagli atti dell’inchiesta emergono condotte illecite e un conflitto di interessi palese.
“Viste le evoluzioni a livello politico in Italia, Berlusconi andrà da Napolitano per parlare e visto che c’è la possibilità che si instauri un governo tecnico perché Berlusconi è sotto pressione, quindi Frank consiglia di prendere tempo aspettando l’evolversi della situazione politica italiana”.
È il contenuto della mail che ‘Frank’ (verosimilmente Gill, senior director of european sovereign ratings di S&P) ha inviato a Renato (Panichi, director del settore Financial Institutions S&P Italia): email di cui riferisce la responsabile comunicazione di S&P, Paola Valentini, il 3 agosto 2011 al suo amministratore delegato Italia di S&P Maria Pierdicchi.
“Tale non unico episodio – dice Lannutti a Wall Street Italia – è raccontato in una sintesi delle intercettazioni risalenti al 3 agosto 2011 contenuta negli atti della Procura di Trani che, su esposto di Adusbef e Federconsumatori, sta processando per presunta manipolazione di mercato le agenzie di rating. Precedentemente la dipendente Paola nella telefonata a Pierdicchi aveva spiegato che era venuta a conoscenza che il Comitato (cioè la riunione aziendale che si doveva tenere a New York tra i vertici di Standard & Poor’s) era stato spostato a data da destinarsi”.
Disegno di ‘golpe bianco’
Dagli atti dell’inchiesta della procura di Trani, “dove si evincono illecite condotte criminali delle agenzie di rating, con l’accusa principale contestata agli analisti di S&P responsabili dei report di manipolazione di mercato pluriaggravata e continuata, aleggia il sospetto che gli analisti non si mossero autonomamente, ma risposero a un disegno, oggettivamente perseguito, di ‘golpe bianco‘ del gruppo dirigente centrale dell’agenzia, un disegno preordinato di affidare ad analisti ‘inesperti’ il mandato di produrre analisi, un piano non casuale quello di scegliere una certa tempistica nel diffondere i report in modo tale da influenzare l’evoluzione politica italiana”.
“In S&P non ho avuto ruoli analitici ma di gestione perché la policy della società prevede una distinzione netta tra i due settori (business e analisi) da prima che ciò fosse disciplinato dalla regolamentazione europea”, si è giustificata deponendo al Processo di Trani, l’ex AD per l’Italia ed ex responsabile per il sud Europa di Standard & Poor’s, Maria Pierdicchi, ora nel Cda di una società del gruppo S&P con ruoli non esecutivi, e nel Cda di Luxottica nominata anche nel Cda delle quattro good bank dalla Banca d’Italia.
Dopo Riccardo Sora, ex Commissario Tercas, Caripe, CariChieti, Carim, nominato commissario di Banca Etruria nel febbraio 2015, nonostante fosse indagato dalla Procura della Repubblica di Rimini, la Banca d’Italia ha scelto in un armonioso conflitto di interessi l’ex Ad di Standard & Poor’s per l’Italia, Mari Pierdicchi che continua a mantenere la carica nel Cda di una società del gruppo S&P e nel Cda di Luxottica.
“Sarà un Tribunale della Repubblica di Trani, definito in una intercettazione telefonica tra i dirigenti di S&P acquisita agli atti – come un piccolo paese dell’Oklahoma – ed il collegio presieduto da Angela Schiralli, a decidere o meno se Standard & Poor’s sia o meno responsabile penalmente, non certo le veline difensive autoassolutorie, le quali – per la cronaca (giudiziaria), sollevando miriadi di eccezioni, prometteva di far archiviare l’inchiesta o far spostare il processo radicato a Trani, in Procure più compiacenti”.