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Goldman Sachs, i family office abbandonano il cash. Ecco dove investono

Secondo quanto emerge dal Goldman Sachs Family Office Investment Insight Report 2023, molti family office istituzionali non intendono continuare a puntare sul cash nel 2023. In vista dei prossimi 12 mesi, gli intervistati si sono invece dimostrati propensi al rischio, aumentando in particolare le allocation in azioni quotate e non, aumentando solo moderatamente l’esposizione al reddito fisso per cogliere le opportunità offerte dai tassi di interesse più elevati.

Il Report di Goldman Sachs, intitolato “Eyes on the Horizon”, condotto dal 17 gennaio al 23 febbraio 2023, ha intervistato 166 family office istituzionali con un patrimonio netto di almeno 500 milioni di dollari (93%), il 72% dei quali con un patrimonio di almeno 1 miliardo di dollari. Meena Flynn, co-lead del Goldman Sachs Family Office Initiative, ha dichiarato:

“Potendo investire in modo flessibile su tutto lo spettro di rischio, i family office hanno mantenuto un approccio sostanzialmente omogeneo verso allocation più aggressive al fine di ottenere rendimenti superiori. Le allocazioni “risk-on” programmate ci indicano che gli intervistati vedono ottime opportunità di ottenere un alpha aggiuntivo. Questo approccio paziente, strategico e a lungo termine è spesso vantaggioso ai fini della gestione e della conservazione del patrimonio familiare”.

Ora cerchiamo di capire cosa sono i family office.

Cosa sono i family office e quanti ce ne sono in Italia?

I family office sono società che gestiscono ricchezze e investimenti di una famiglia facoltosa (single family office) o di più famiglie (multi family office professionali). I single family office solitamente sono creati da famiglie con un patrimonio superiore ai 100 milioni di euro. Le famiglie con patrimonio sotto i 100 milioni invece solitamente si rivolgono a società di consulenza finanziaria che operano come multi family office. I costi di questi ultimi variano a seconda del mandato e delle dimensioni del patrimonio in gestione, partendo dallo 0,3% su base annua per i patrimoni più ampi fino allo 0,8% per quelli più piccoli.

Secondo l’Osservatorio Family Office 2022, curato dal Politecnico di Milano e dalla Libera Università di Bolzano, in Italia ci sono 206 family office: 94 single family office (45,7% del totale), 92 multi family office professionali (44,3%) e 20 organizzazioni di origine bancaria (10%).  La grande maggioranza ha sede legale in Lombardia (59%), in particolare a Milano, seguono Veneto (12%), Piemonte (8%) ed Emilia Romagna (7%). Più della metà (52,8%) è rappresentata da multi-family office professionali, strutture formalmente indipendenti, aperte al mercato, che raggruppano professionisti per servizi di consulenza e gestione del patrimonio a più famiglie.

Goldman Sachs, gli asset rischiosi tornano di moda

Secondo il report, i family office continuano a mantenere solide allocazioni in asset di rischio. Le percentuali relative alla prima parte del 2023 sono indicate qui di seguito (è possibile che non si raggiunga un totale del 100% poiché le percentuali sono state arrotondate):

  • 28% azionario pubblico
  • 26% private equity
  • 12% cash/cash equivalent (esclusi i Treasury statunitensi)
  • 10% reddito fisso
  • 9% real estate privato e infrastrutture
  • 6% hedge fund
  • 3% private credit
  • 1% commodity

I family office hanno indicato che i settori maggiormente sovrappesati sono quelli dell’information technology e dell’health care, settori di crescita secolare con il potenziale di affrontare i cicli economici e di generare valore nel lungo periodo.

Goldman Sachs, i family office puntano su azionario e private equity

Sempre secondo i report una percentuale consistente di family office ha dichiarato di voler incrementare i propri fondi nelle seguenti asset class nel corso del 2023:

  • il 48% degli intervistati ha aumentato la propria allocazione in azioni del mercato pubblico
  • 41% nel private equity
  • 39% nel reddito fisso
  • 30% nel private credit
  • 27% per private real estate e infrastrutture

Una parte significativa di intervistati si sta riducendo il cash nel proprio portafoglio: nello specifico il 35% degli intervistati prevede di diminuire le allocazioni in cash e cash equivalent (esclusi i Treasury statunitensi). Solo il 10% stima di diminuire l’allocation in azioni del mercato pubblico, mentre il 13% prevede di ridurre quella in azioni private.

Per quanto riguarda le asset class oggetto del sondaggio, la maggior parte dei family office investe attraverso gestori specializzati piuttosto che in autonomia. L’eccezione principale è rappresentata dal settore del private real estate, area in cui le famiglie ultra-high net worth sentono di avere una maggiore affinità.

La maggior parte dei family office sembra essere soddisfatta della propria allocation in termini geografici, con una forte attenzione agli Stati Uniti e agli altri mercati sviluppati: il 26% degli intervistati ha in programma di aumentare le allocazioni nei mercati statunitensi, compreso il 41% dei family office dell’Asia-Pacifico, mentre il 27% intende incrementare le allocation in altri mercati sviluppati. Questo potrebbe essere un segnale di riluttanza a investire in regioni in cui i rischi percepiti sono più elevati e superiori ai potenziali rendimenti corretti per il rischio offerti dalle aree geografiche più vicine.

“I family office continuano ad investire in modo significativo in strumenti alternativi, tra cui il private equity, il private credit, le infrastrutture, il real estate e gli hedge fund”, ha dichiarato Tony Pasquariello, Global Head of Hedge Fund Coverage e Co-Lead of One Goldman Sachs Family Office Initiative. “In un sondaggio approfondito condotto nel 2021, mediamente il 45% del portafoglio era allocato nel comparto degli alternativi. Nonostante le sfide del 2022, nel nostro più recente sondaggio tale percentuale è rimasta pressoché invariata (44%)”.

Dove investono i family office in Italia

In Italia i ritorni sugli investimenti dei family office nel 2021, secondo l’Osservatorio Family Office, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con il Centro di Family Business Management della Libera Università di Bolzano, sono stati infatti per la maggior parte al di sopra delle aspettative. Due terzi dei single family office hanno aumentato dal 2020 al 2021 il peso del private equity (in media pari al 14%) nella propria asset allocation, anche se tutti hanno dichiarato di volerlo fare crescere nei prossimi 5 anni.

Ma soprattutto, i single family office puntano sempre più la loro attenzione sull’economia reale: sono 94 i deal condotti dal 2016 ad oggi su imprese attive, di cui 67 con valore noto, per un totale di 532 milioni di euro di investimento, di cui 256 milioni solo nel 2021. Si tratta in particolare di aziende dell’Ict, dai portali alle piattaforme digitali, alle società fintech, fondate per lo più nel decennio 2011-2021 o in quello ancora precedente, con sede prevalentemente.