Investimenti

Germania senza freni alla spesa pubblica, i riflessi sui mercati

L’annuncio da parte dei due principali partiti tedeschi di un massiccio programma fiscale di spesa per infrastrutture e difesa ha innescato sui mercati obbligazionari una salita dei rendimenti del Bund, che sono passati dal 2,5% al 2,9%, sui massimi degli ultimi 10 anni. Il mercato ha riprezzato questo storico cambio di paradigma sulla disciplina sui conti pubblici da parte della Germania: il piano, in base e a quanto annunciato, implica una spesa di circa 1,5% del Pil (60 miliardi) all’anno per la difesa e 500 miliardi di euro in 10 anni per le infrastrutture.

Lo stop all’austerity tedesca implica per Berlino un deficit più alto nei prossimi anni e un trend del rapporto debito pubblico – Pil al rialzo. Per contro questo piano sarà sicuramente di stimolo per la crescita economica tedesca nel prossimo futuro, in recessione tecnica ormai da quasi due anni.

Secondo gli esperti di BG Saxo “questa svolta fiscale della Germania non è solo un cambiamento di politica locale, ma è un punto di svolta per la traiettoria economica dell’Europa. Gli investitori che riconoscono tempestivamente questo cambiamento possono attingere a opportunità che in precedenza erano limitate dalla cauta politica fiscale. Sebbene i rischi rimangano, i numeri sono grandi ed è probabile che l’impatto sia reale. Il copione degli investimenti europei è in fase di riscrittura”.

I titoli da monitorare sul Dax

Nonostante il Dax abbia già messo a segno un rialzo del 16% da inizio anno, per gli investitori, questa nuova era di spesa pubblica in Europa significa pensare in modo diverso agli investimenti azionari. Secondo Charu Chanana, market strategist di BG Saxo sul listino di Francoforte gli operatori industriali e infrastrutturali come ad esempio Siemens e Bilfinger potrebbero beneficiare di un aumento degli investimenti pubblici. Ciò potrebbe anche avvantaggiare il settore dei materiali, con attori chiave come Heidelberg e Basf che probabilmente vedranno un aumento della domanda.
Inoltre secondo l’esperta è probabile che i titoli europei della difesa come a titolo d’esempio Rheinmetall, Thales e BAE Systems vedano i venti favorevoli derivanti dall’aumento della spesa militare. Ma non solo. Anche il settore bancario (Deutsche Bank, Commerzbank, BNP Paribas) potrebbe trarre vantaggio da tassi di interesse più elevati se l’inflazione persiste.
Infine per BG Saxo anche le società europee di energia rinnovabile e di tecnologia verde come a titolo d’esempio Vestas Wind o i generatori di energia come Orsted e Iberdrola potrebbero prosperare mentre la Germania accelera la sua transizione dai combustibili fossili, ma i rendimenti più elevati potrebbero pesare sulle utility.

Le prospettive per Bund e Btp

Secondo Mauro Valle, head of fixed income di Generali Asset Management “le prospettive per i rendimenti del Bund saliti sui massimi degli ultimi 10 anni non sono facili da decifrare al momento visto che la spesa pubblica è destinata inevitabilmente ad aumentare, a cui si devono aggiungere le incertezze derivanti dalla politica protezionistica dell’amministrazione Trump. Al momento difficile dire se il tasso Bund vicino al 3% è un livello dove stare ancora difensivi o se piuttosto si tratta di una opportunità di acquisto, ma la view positiva sui titoli di Stato periferici per adesso viene confermata.
Allo stesso tempo gli spread dei titoli francesi e italiani sono rimasti stabili in questi giorni, in quanto lo stimolo fiscale tedesco sarà positivo anche per la crescita economica di questi Paesi”.