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G7 Lucca: pressioni sulla Russia, possibili nuove sanzioni

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LUCCA (WSI) – Prende il via il primo G7 dei ministri degli esteri nell’era di Trump a Lucca, un summit che si svolge in un clima rovente, dove a dominare è la questione siriana dopo l’attacco con il gas nervino in una città gestita dai ribelli anti Assad, che ha causato la morte di decine e decine di civili, tra cui donne e bambini, e la successiva dura risposta del presidente americano.

Il G7 ha come obiettivo quello di tentare di mettere in riga il dittatore Assad costringendolo a rispettare il cessate il fuoco. I ministri giunti nella cittadina toscana hanno come imperativo fare cerchio attorno al maggior sostenitore del regime di Assad, il presidente russo Vladimir Putin affinché rompa i suoi legami con il dittatore accusato di aver ordinato l’attacco al gas nervino.

Così i sette ministri delle maggiori potenze globali sono stati raggiunti dagli alleati del Medio Oriente, Turchia, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Giordania, Qatar che si pongono fermamente al regime di Assad. Il tutto per premere su Mosca in vista dell’incontro tra il segretario di Stato americano, Rex Tillerson e il portavoce di Putin, Dmitrj Peskov che ha sottolineato che non è in programma un incontro con lo stesso Putin.

Proprio Putin quindi mostra ora qualche segno di irritazione dopo la svolta interventista di Donald Trump in merito alla questione siriana e dopo che ieri Boris Johnson aveva parlato di sanzioni contro militari siriani ma anche russi. Tuttavia oggi al termine della riunione dei ministri degli Esteri del G7, in corso a Lucca, il titolare della Farnesina Angelino Alfano ha affermato che il summit non è una sede deliberante riguardo all’ipotesi di nuove sanzioni contro la Russia.

Tra gli altri temi nell’agenda del G7 lucchese anche la Libia, Ucraina, alla Corea del Nord, fino allo stato di attuazione dell’accordo nucleare con l’Iran e all’immigrazione. Dalle prime dichiarazioni è emersa una posizione comune sul fatto che in Siria il futuro non può avere Assad ancora al potere.

I paesi diranno alla Russia che non può tenere un comportamento ipocrita e deve accettare le responsabilità in Siria. Non è stato tuttavia deciso un nuovo pacchetto di sanzioni contro Mosca o la Siria. Per i ministri degli Esteri riuniti in Toscana è fondamentale che si ottenga un cessate-il-fuoco, da portare avanti sotto la supervisione della comunità internazionale.

Da parte sua il Cremlino dice di sperare che gli Stati uniti accettino anche loro di aprire un’inchiesta internazionale sull’attacco con armi chimiche condotto nella provincia siriana di Idlib, un massacro di civili che la Russia pensa siano stati stati i ribelli a compiere e non il regime di Assad.