Economia

G7, Giappone: “rischio crisi in stile Lehman Brothers”

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

ROMA (WSI) – La riunione del G7 si è aperta oggi in Giappone, a Ise-Shima. Tutti i politici sono stati salutati dal premier giapponese Shinzo Abe, nel santuario di Ise Jingu. Presenti i capi di stato delle sette principali economie del mondo.

Le prime dichiarazioni rilasciate dai potenti della terra hanno messo in evidenza il pericolo Brexit e i timori di una escalation della crisi economica globale.

In particolare, proprio il premier giapponese Abe ha lanciato un alert agli altri leader mondiali sul rischio che l’economia si trovi ad affrontare una nuova crisi della stessa intensitĂ  di quella scatenata dal crac di Lehman Brothers, nel 2008.

E’ stata la stessa agenzia di stampa del Giappone Nikkei a riportare il campanello d’allarme lanciato da Abe.

Focus anche sulle parole proferite da Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea che, affrontando il problema Brexit, ha criticato l’ex sindaco di Londra Boris Johnson di avere una visione dell’Ue che non ha nulla a che vedere con la realtĂ .

Parlando a una conferenza stampa in occasione della riunione del G7 in Giappone, Juncker si è così espresso:

“Leggo sui giornali che Boris Johnson ha vissuto parte della sua vita a Bruxelles. E’ arrivato il momento per lui di tornare a Bruxelles, per verificare se tutto quello che dice al popolo britannico sia in linea con la realtĂ . Non penso che sia così, dunque è il benvenuto a Bruxelles in qualsiasi momento”.

Di seguito una foto della rappresentazione di una organizzazione non governativa del Giappone dei leader del G7.

 

Figures representing the G7 leaders, created for the G7 network of health-related NGOs in Japan.

Pranzo di lavoro presso l’hotel Shima Kanko, a Shima.

The working lunch meeting at the Shima Kanko hotel in Shima.

 

I leader del G7 piantano i semi degli alberi di cedro giapponesi, nel santuario di Ise Jingu.

Left to right: Matteo Renzi, Angela Merkel, Barack Obama, Shinzo Abe, François Hollande, David Cameron, Justin Trudeau and Jean-Claude Juncker.