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Fondi pensione: rendimenti in salita grazie alla ripresa economia

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Performance moderatamente positive per i fondi pensione italiani nel mese di maggio. Secondo BFF Banking Group, operatore di finanza specializzata, i Fondi Pensione si sono apprezzati grazie all’accelerazione della crescita USA e all’avvio della ripresa nell’Eurozona, nonostante il diffuso aumento dell’inflazione.

Andando nel dettaglio dell’analisi periodica dei rendimenti dei Fondi Pensione Italiani relativa al mese di maggio 2021, i  Negoziali (FPN) si sono apprezzata allo 0,27% (in base all’indice BFF-MI Generale) e gli Aperti (FPA) allo 0,39% (secondo l’indice BFF Generale), portando i rendimenti ottenuti dall’inizio dell’anno rispettivamente al 2,1% e al 2,3%.

Fondi Pensione Aperti e Negoziali

I fondi pensione aperti, come precisa la Covip, sono forme pensionistiche complementari alle quali, come suggerisce il termine “aperti”, possono aderire tutti coloro che, indipendentemente dalla situazione lavorativa (lavoratore dipendente del settore privato o pubblico, lavoratore autonomo, libero professionista, altro), intendano formarsi una pensione complementare. I fondi pensione aperti sono istituiti da banche, SGR, SIM e imprese di assicurazione rivolti, in linea di principio, a tutti i lavoratori. L’adesione è consentita su base individuale ovvero su base collettiva e vi possono aderire a tali fondi anche soggetti che non svolgono attività lavorativa.

I fondi pensione negoziali sono quelli costituiti in base all’iniziativa delle parti sociali mediante contratti o accordi collettivi a qualunque livello, regolamenti aziendali, accordi fra lavoratori autonomi o liberi professionisti promossi dai sindacati o dalle associazioni di categoria. Sono aperti all’adesione dei lavoratori appartenenti ad aziende, gruppi di aziende o enti, settori o categorie o comparti per i quali trova applicazione il contratto o l’accordo stipulato.

I rendimenti nel mese di maggio

Secondo l’analisti di BFF, a guidare il rialzo degli Indici Generali gli Azionari (+1,03%) tra i FPA e dai Bilanciati Azionari (+0,54%) tra i FPN, risultando invece frenato dai Fondi Monetari e Obbligazionari le cui performance sono state prossime allo zero.
I Fondi a maggior contenuto azionario hanno tratto beneficio dall’intonazione positiva delle Borse, con il miglioramento delle aspettative di crescita, che ha prevalso sui timori inflazionistici.
In particolare, i guadagni sono stati sostenuti dall’andamento brillante delle banche, grazie al miglioramento del margine di interesse prospettato dall’irripidimento (steepening) delle yield curve, mentre sono stati limitati dall’apprezzamento dell’euro nei confronti delle principali valute e dal calo dei titoli tecnologici.

I Fondi a prevalente contenuto obbligazionario hanno invece risentito della salita dei tassi di interesse a lungo termine europei, riflesso di un atteggiamento meno espansivo della BCE e avvenuto nonostante la flessione dei tassi USA e un rinnovato orientamento accomodante della Federal Reserve.