Economia

Fed rassicura i mercati: inflazione sotto controllo

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Fed dà la carica ai mercati, nuovi record per lo S&P 500

Nessun cambio di rotta per i tassi di interesse negli Usa. E quindi meno preoccupazioni anche per gli investitori azionari. Ieri la banca centrale americana ha confermato l’intenzione di proseguire con una politica monetaria molto accomodante finché non saranno raggiunti gli obiettivi della piena occupazione e di un’inflazione intorno al 2%. Tradotto in parole povere proseguirà il piano di qe e non verranno toccati i tassi di interesse ancora per un bel periodo.
È quanto emerso nei verbali della riunione del 16 e 17 marzo, in cui sono stati inoltre ribaditi gli acquisti mensili di asset (QE) per un valore di 120 miliardi di dollari. Per il board della Federal Reserve ci vorrà ancora “un po’ di tempo” prima che vengano raggiunti gli obiettivi di massima occupazione e stabilità dei prezzi”.

Parole apprezzate dai mercati, che hanno tirato sospiro di sollievo. Ieri, a Wall Street, lo S&P 500 ha registrato la diciannovesima chiusura record dell’anno e ha aggiornato nuovamente il suo primato intraday. Nel finale di seduta, il benchmark usa ha chiuso in rialzo di 17,22 punti (+0,42%) a 4.097,17.

E che l’inflazione non rappresenti, almeno per il momento, una minaccia alla politica accomodante Usa è stato ribadito ieri dal  presidente della Fed, Jerome Powell che, intervenendo agli Springs Meetings di Fondo monetario internazionale e Banca mondiale, ha spiegato:

“Non vedo un aumento duraturo dell’inflazione. Un aumento provvisorio dei prezzi non e’ lo stesso di un’inflazione nel lungo periodo […] La Fed ha le risorse per controllare un’inflazione troppo forte” ha detto, specificando che gli aiuti della Banca centrale proseguiranno finché sarà necessario e ha rassicurato sull’inflazione,

“L’inflazione non è un problema al momento”, spiegano gli analisti di Anthilia, commentando le dichiarazioni di Powell.  “Una semplice salita dei prezzi non costituisce inflazione. Se dovesse arrivare inflazione reagiranno, ma gli USA hanno una storia di 25 anni di inflazione bassa. Insomma, la politica monetaria non è certo un ostacolo al rally azionario nei prossimi mesi. Si comincerà a segnalare un possibile tapering nel corso della seconda metà del 2021, se i posti di lavoro continueranno a crescere al ritmo di 900.000/1 milione al mese”.

Fed: non mancano voci fuori dal coro

Naturalmente non mancano voci fuori dal coro all’interno della banca centrale Usa. Come quuelle del Presidente della Fed di Dallas Kaplan (votante nel 2023), secondo cui le misure di stimolo dovranno essere rimosse non appena la pandemia sarà terminata.

Di diverso avviso Evans (membro votante) secondo cui è ancora troppo presto per iniziare “a discutere sul tapering”. Allo stesso tempo ha dichiarato di attendersi un’inflazione elevata per diversi mesi e prima di valutare se è sostenibile o meno “devono trascorrere mesi e mesi”.